Arriva un’indennità per chi ha la Partita Iva che può permettere di ricevere 800 euro al mese: una vera e propria salvezza per chi si trova in difficoltà.
Fin troppo spesso chi lavora con questo regime si trova a dover fare delle rinunce. Tra i diritti non maturati di chi lavora in questo modo c’è la cassa integrazione o il tfr oltre alle ferie e alle malattie. Non mancano ovviamente i vantaggi di un lavoro diverso da quello da dipendente.
Possedere una Partita Iva ha i suoi pro e i suoi contro, ma a volte è praticamente un obbligo. Molto spesso infatti ci troviamo costretti a doverla aprire per poter lavorare. Determinati settori infatti non permettono di svolgere la professione sotto contratto e necessitano di questo strumento per riuscire a guadagnare. Basti pensare a categorie come medici, giornalisti, avvocati e fotografi, solo per fare degli esempi, per renderci conto che il mondo del lavoro rende necessario a volte l’utilizzo della stessa.
In quest’ultimo periodo è stato deciso di lanciare un’indennità che possa dare un sostegno decisamente importante a chi si trova in difficoltà per vari motivi. Come in tutte le questioni burocratiche però bisogna farsi trovare preparati e in grado di sapere come svolgere al meglio le nostre pratiche per arrivare a ottenere l’indennità.
Indennità per la Partita Iva, come richiederla e a chi spetta
L’indennità per la Partita Iva di cui stiamo parlando è una sorta di cassa integrazione per i professionisti che perdono il lavoro e si ritrovano dunque improvvisamente senza un reddito comprovato. Hanno diretto a questo tipo di sostegno tutti i soggetti che hanno dichiarato fino a 12mila euro di reddito. Il bonus va da 250 a 800 euro al mese e viene erogato per un tempo massimo di sei.
Il nome tecnico di questa indennità è Iscro che si traduce con “indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa”. Per poter accedere a questo aiuto si dovrà dimostrare di aver perso il 70% del proprio reddito rispetto ai 24 mesi precedenti. L’indennità in questione corrisponderà al 25% dei redditi dichiarati nei due anni precedenti a quando viene effettuata la domanda. Quest’ultima si fa attraverso il portale dell’Inps e prevede altri requisiti come la titolarità di una Partita Iva da almeno tre anni e il mancato riconoscimento di una pensione o assegno di inclusione. Va aggiunto che il richiedente dell’aiuto dovrà essere in regola con quella che è la contribuzione obbligatoria.