Una vasta platea di popolazione non deve pagare IMU e TARI. Uno sconto enorme che ora è sancito anche dalla legge. Scopriamo meglio i dettagli.
Con l’arrivo della primavera, oltre alle giornate più lunghe e al clima più mite, si avvicina anche il momento di affrontare una delle incombenze fiscali annuali per molti cittadini italiani: il pagamento dell’IMU e della TARI. E se vi dicessimo che ci sono molte persone che possono non pagarla? Ecco una recente sentenza.
IMU e TARI, acronimi che stanno rispettivamente per Imposta Municipale Propria e Tassa sui Rifiuti, sono due tributi locali che ogni anno toccano milioni di italiani, rappresentando una parte significativa delle spese familiari. Ma cosa sono esattamente e come funzionano?
L’IMU è un’imposta che grava sui possessori di immobili, sia ad uso abitativo che ad uso diverso (come negozi o uffici), e viene calcolata in base al valore catastale dell’immobile e alle aliquote stabilite dal comune di appartenenza. Questa imposta viene pagata dai proprietari di immobili, ma anche dai titolari di diritti reali di godimento sugli stessi, come i locatari.
La TARI, invece, è una tassa che riguarda la gestione dei rifiuti urbani. Viene calcolata in base alla metratura dell’immobile, al numero di componenti del nucleo familiare e alle tariffe stabilite dal comune di residenza. La TARI viene pagata dai proprietari o dagli occupanti dell’immobile, a seconda delle disposizioni locali.
Il pagamento di IMU e TARI avviene solitamente in due o più rate, a seconda delle decisioni dei singoli comuni. Le scadenze possono variare da comune a comune, ma di solito la prima rata scade nei mesi di giugno o luglio, mentre la seconda rata è fissata per i mesi successivi, generalmente entro novembre o dicembre. Oggi, una sentenza della Corte Costituzionale dice che c’è una vasta platea di persone che non deve pagarla.
Chi non deve pagare IMU e TARI
Con la sentenza n. 60 del 18 aprile 2024, la Corte Costituzionale si è occupata del pagamento dell’IMU e della TARI per gli immobili occupati abusivamente. Secondo la Corte, è irragionevole che il proprietario di un immobile soggetto a occupazione abusiva sia tenuto a versare l’IMU per il periodo in cui l’immobile risulta non utilizzabile e non disponibile, poiché la proprietà in questi casi non costituisce un valido indice di ricchezza.
Allo stesso modo, la Corte ha sottolineato che, per essere esentati dal pagamento della TARI, è necessario dimostrare in modo oggettivo che l’immobile è diventato inutilizzabile e quindi incapace di produrre rifiuti. Questa inidoneità deve essere verificabile attraverso elementi tangibili o documentazione adeguata.
La sentenza della Corte Costituzionale ha sollevato questioni importanti riguardanti l’equità fiscale nel pagamento dell’IMU e della TARI per gli immobili occupati abusivamente, evidenziando la necessità di valutare attentamente le circostanze specifiche e di garantire una giusta distribuzione degli oneri fiscali.