Sanatoria abusi edilizi: attenzione alla multa da 30.000 euro ed al silenzio assenso

In merito alla nuova sanatoria degli abusi edilizi è bene capire quando si rischia di pagare multa da più di 30.000 euro.

A fine luglio 2024 il Governo ha trasformato il Decreto Salva Casa presentato dal ministro Salvini in legge. L’aula del Senato ha in pratica dato il via libera definitivo attraverso l’esercizio della fiducia a una misura presentata come indispensabile strategia per la semplificazione edilizia e urbanistica e, al contempo, criticata dalle opposizioni come l’ennesimo condono.

Salva Casa, gli importi delle sanzioni
Quanto costa regolarizzare una stanza abusiva con il Salva Casa – abruzzo.cityrumors.it

La legge introduce la possibilità di sistemare piccole difformità edilizie (inclusi gli aumenti di cubatura) e di regolarizzare questioni formali che hanno negli anni passati creato problemi alle compravendite immobiliari. Rispetto al disegno di legge originale, la legge definitiva ha introdotto anche norme per le variazioni essenziali, per la doppia conformità, per il cambio di destinazione d’uso senza SCIA, per il via libera ai mini appartamenti e in materia antisismica.

Più di 30.000 euro di multa dopo la sanatoria degli abusi edilizi del Governo Meloni

La legge riduce gli oneri amministrativi per i cittadini, semplificando le procedure per dimostrare lo stato legittimo dell’immobile. Solo per gli immobili in aree vincolate paesaggisticamente, la compatibilità deve essere valutata dal Comune, ma anche in questo caso viene semplificato l’iter, sorpassando vari step relativi all’accertamento di conformità.

Salva Casa: le difformità che fanno scattare la multa
Lavori in casa: quando scatta la multa per sanatoria edilizia – abruzzo.cityrumors.it

Il Salva Casa è dunque una vera e propria sanatoria di abusi edilizi, anche se piccoli… La novità stabilisce specifici limiti per gli abusi sanabili definiti come tolleranze costruttive. Si possono sanare il 2% per superfici superiori a 500 mq.
Il 3% per superfici immobiliari tra 300 e 500 mq. Si passa al 4% per superfici tra 100 e 300 mq. E la percentuale sanabile è del 5% per le abitazione inferiori a 100 mq.

Le difformità sanabili sono tramezzi, finestre e balconi posizionati diversamente rispetto al progetto originale, soppalchi e piccole variazioni alla planimetria.

La legge introduce la regola del silenzio-assenso. Ciò significa che se l’ufficio comunale non risponde entro un certo termine alla richiesta, la domanda di sanatoria si considera automaticamente accolta. In pratica, decorsi i termini stabiliti per ogni fattispecie, gli uffici competenti non possono più limitare i lavori o far scattare denunce o sanzioni sugli immobili interessati.

I termini per il silenzio-assenso sono di quarantacinque giorni per il permesso di costruire. L’attesa passa a trenta giorni per ottenere la SCIA (la segnalazione certificata di inizio attività). La legge ha anche modificato le possibili sanzioni. Per esempio, per interventi edilizi realizzati in assenza di SCIA o in difformità rispetto al documento, la sanzione prevista dal Salva Casa è pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile.

L’importo della multa, secondo il testo della legge, varia da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 10.328 euro. Se l’intervento è conforme alla normativa, la sanzione può essere ridotta a un minimo di 516 euro e un massimo di 5.000 euro circa. In genere, le sanzioni per la sanatoria possono variare da un minimo di 1.000 euro circa a più di 30.000 euro (per la precisione 30.984 euro).

L’importo cresce a seconda dell’aumento del valore venale dell’immobile dovuto agli interventi realizzati. Ciò significa che in presenza di irregolarità non piccole (cioè non in linea con i limiti stabiliti dalla legge), per sanare altri interventi o abusi bisognerà pagare una sanzione commisurata all’aumento di valore dell’immobile.

Per dirla in modo ancora più semplice: secondo le regole stabilite dalla nuova sanatoria, per regolarizzare un’intera veranda o una stanza bisognerà pagare una multa e spendere dai 1.000 ai 30.000 euro circa.

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