Si avvicina la data del saldo per l’IMU sulla casa, ma se si invia al fisco questo documento si può ottenere uno sconto del 50%. Ecco cosa serve.
È probabilmente la tassa più odiata e dibattuta in Italia, tanto dai cittadini quanto dalla classe politica eppure è una tassa che resta; l‘IMU l’imposta sul possesso degli immobili è cambiata negli anni ma non è stata eliminata.
Il più importante dei cambiamenti ha riguardato la cancellazione dell’imposta sui possessori di un solo immobile che è anche la loro residenza primaria (a meno che non si tratti di un immobile di lusso), ma su secondo o terze case e altre tipologie di immobili la tassa resta.
Il suo pagamento è gestito dai Comuni ed è scaglionato in due momenti dell’anno, la metà del mese di Giugno e a Dicembre. Per la precisione il saldo del 2024 va versato entro il 16 di dicembre. Quello che in molti non sanno è che basta inviare un particolare tipo di documento al fisco per riuscire ad ottenere uno sconto bello considerevole su questa tassa. Vediamo come fare.
In realtà sono diverse le agevolazioni previste sul pagamento dell’IMU. Ad esempio, l’IMU non va pagato se si dimostra che l’immobile è inabitabile o inagibile, ma non solo perché si può ottenere una consistente riduzione se si dimostra una particolare condizione.
Per ottenere uno sconto del 50% sul pagamento dell’IMU è necessario dimostrare che l’abitazione in questione è concessa in comodato d’uso tra genitori e figli.
Si tratta, quindi, di un’altra agevolazione che si applica in casi davvero limitati perché è appunto necessario che il comodato d’uso avvenga tra parenti, in particolare tra genitori e figli o viceversa, e non a inquilini o persone con differente grado di parentela. In questo modo si potrà pagare metà dell’importo previsto per l’IMU. Al di là della parentela è comunque indispensabile rispondere a degli altri requisiti per l’ottenimento dello sconto.
A partire dalla categoria catastale dell’immobile; cioè la casa non deve rientrare tra quelli che sono considerati immobili di lusso. Inoltre la casa deve risultare l’abitazione principale, cioè la prima casa, di chi la riceve in comodato d’uso. Si deve, quindi, presentare un apposito contratto di comodato d’uso registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
Altri due requisiti fondamentali, infine, sono che: il genitore o il figlio abbia solo quell’abitazione in comodato d’uso e ne possegga al massimo un’altra come residenza personale. E che il comodante abbia residenza presso il Comune in cui si trova l’abitazione. Una volta presentata tutta la documentazione relativa al comodato d’uso si ottiene lo sconto.