Hai mai sentito parlare del redditometro e del suo addio definitivo? Allora devi conoscere la verità che ti tengono nascosto: i dettagli.
Molti dei nostri lettori sono sempre curiosi di scoprire aggiornamenti circa la parte economica e finanziaria italiana, ma soprattutto su introduzione o addio di determinate forme che da sempre sono state utilizzate; una di queste è proprio il Redditometro.
In molti hanno parlato di un addio definitivo a questo metodo, ma siamo sicuri sia davvero così? In questo articolo, infatti, vi andremo ad illustrare in maniera semplice e concisa la verità che si nasconde dietro una semplice “illusione”.
Molti dei nostri lettori non sanno bene cosa si intende quando si parla di Redditometro, ed è per questo che ci siamo noi pronti a spiegarvi ogni dettaglio. Infatti, possiamo subito dirvi che il Redditometro non è altro che uno strumento di controllo che va a definire i criteri per la determinazione del reddito complessivo delle persone fisiche.
Questa definizione, però, è stata definita al Decreto 7 maggio 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale che è stato temporaneamente sospeso dal Governo Meloni per ulteriori modifiche e approfondimenti, sottoponendolo al parere delle Camere, che hanno definito alcune condizioni.
Con questo metodo del redditometro, infatti, si da la possibilità all’Agenzia delle entrate di fare subito un accertamento del reddito complessivo, attraverso un confronto tra i redditi dichiarati dal contribuente e il suo stile di vita reale. Bisogna specificare, però, che questo redditometro interessa solo le persone fisiche e il controllo scatta solo quando il totale del reddito dichiarato all’Erario risulta inferiore a quello effettivo speso.
Dopo un accertamento preposto dal Governo Meloni, è circolata la notizia di un presunto addio definitivo al Redditometro. Ma è davvero così? In realtà, nessun comunicato di Palazzo Chigi e del Mef lo conferma. E’ bene però dirvi che Salvini ci ha pensato annunciando lo stop al Grande Fratello fiscale come una vera vittoria da parte del suo partito, la Lega.
In molti parlano di “superamento definitivo del redditometro, strumento intrusivo di un fisco nemico dei cittadini e dei lavoratori che, da oggi, farà finalmente parte del passato” ma il Mef rimane cauto. Il viceministro Maurizio Leo provò a resuscitare questo redditometro, ma le polemiche costrinsero il Governo a fare marcia indietro e Leo a sospendere la riforma. Si parla però di SOSPENSIONE e non di ADDIO.
Il redditometro, quindi esiste ed è valido ma solo con delle modifiche. Il suo utilizzo sarà meno ampio sicuramente, e solo in alcuni casi verrà effettuato l’accertamento fiscale.