Capiamo se c’è una durata minima del matrimonio sotto la quale l’assegno di mantenimento non viene concesso. La Legge è chiara.
Il dubbio che scioglieremo oggi è se la durata del matrimonio incide oppure no sull’assegno di mantenimento. Considerando che c’è chi ha divorziato dopo tre minuti dalle nozze capiamo come la questione sia da chiarire.
Il record nella storia dei matrimoni lampo è la richiesta del divorzio a 3 minuti dalle nozze. Risale al 2019, in Kuwait e a sciogliere il voto la sposa dopo che ha sentito pronunciare dal marito la parola “stupida” a lei rivolta per essere inciampata nell’abito. Tre minuti sono sufficienti per prevedere l’erogazione dell’assegno di mantenimento?
Fortunatamente quello descritto è un caso più unico che raro ma è inevitabile ammettere che il numero di divorzi è aumentato notevolmente e non sempre la decisione di separarsi arriva dopo tanti anni di convivenza. Da qui il dubbio sulla connessione tra durata del matrimonio e assegnazione dell’assegno di mantenimento ma anche sull’eventuale importo spettante. Una risposta è stata fornita dalla Cassazione con l’ordinanza numero 20507 del 24 luglio 2024.
Assegno di mantenimento, quanto incide la durata del matrimonio
La Legge stabilisce che la durata del matrimonio e il contributo di un coniuge alla formazione del patrimoni dell’altro coniuge sono dei parametri da considerare per quantificare l’assegno di mantenimento e non escludono la corresponsione dello stesso ma la Corte di Cassazione aggiunge un dettaglio importante. Nell’ordinanza numero 20507 specifica con chiarezza qual è l’aspetto da valutare per quantificare e riconoscere l’assegno di mantenimento in base alla durata del matrimonio.
Il caso considerato ha avuto come protagonista un marito obbligato a corrispondere 3 mila euro al mese all’ex moglie più le spese di lite. In appello la sentenza è stata confermata. La Corte ha escluso l’addebito della separazione a carico della moglie e ha confermato l’erogazione dell’assegno di mantenimento considerando l’ingente squilibro economico tra le parti – marito con ingente patrimonio e moglie con modesti introiti svolgendo l’attività di fotografa.
Il marito ha tentato di opporsi alla sentenza portando come motivo di ricorso la breve durata del matrimonio oltre alla giovane età della richiedente. La Cassazione ha specificato che la separazione non toglie il dovere reciproco di assistenza materiale.
Il coniuge a cui non è stata addebitata la separazione, nello specifico, ha il diritto di ricevere dall’altro un assegno di mantenimento a condizione che non abbia i mezzi economici adeguati per mantenere lo stesso tenore di vita precedente alla separazione. La durata del matrimonio, dunque, non può togliere questo diritto.