Studio Odontoiatrico Abbadini: Estrazione dei denti del giudizio|Alba Adriatica-San Benedetto del Tronto

L’irreprimibile angoscia che spesso si nasconde dietro l’estrazione di un dente del giudizio è un dato di fatto.
Stiamo parlando di un intervento chirurgico che consiste nella rimozione dei cosiddetti terzi molari dalla bocca.

Oggi, l’estrazione di un dente del giudizio rientra nella lista degli interventi dentistici di routine; pertanto, l’esperienza acquisita da un dentista nell’eseguire simili operazioni dovrebbe immediatamente tranquillizzare il paziente. Ricordiamo brevemente che i terzi molari, assenti nella dentizione del neonato, escono tra i 18 ed i 25 anni, un’età in cui tutti gli elementi dentali si sono collocati in una posizione precisa. L’irruenza con cui i denti del giudizio erompono dalle gengive potrebbe provocare mal di denti, affollamento dentale e molti altri disturbi, tali da rendere necessaria un’estrazione dentale. Quando è inevitabile?
L’estrazione dei denti del giudizio può essere eseguita a fini preventivi o curativi. Nel primo caso, un dente del giudizio può essere rimosso per salvaguardare la corretta posizione ed il giusto allineamento degli altri denti, minimizzando il rischio di malocclusione dentale e denti storti. Inoltre, un’estrazione precoce dei denti del giudizio (immediatamente dopo la loro estrusione dalla gengiva) può essere raccomandata dal dentista per limitare eventuali rischi e complicanze che potrebbero invece sorgere rimuovendo un terzo molare già completamente formato durante l’età adulta.
A scopo terapeutico, invece, l’estrazione dei denti del giudizio si rivela inevitabile nelle seguenti circostanze:
1)Affollamento dentale: questa condizione richiede l’estrazione dei denti del giudizio dato che può rendere difficoltosa la pulizia dentale quotidiana od interferire con la normale masticazione. 2)Corrosione del dente adiacente: un dente del giudizio, ancora incluso nella gengiva, spinge prepotentemente contro le radici del dente adiacente, creando infiammazione e dolore tali da richiedere un’estrazione. 3)Grave infezione al dente, carie, pulpite, ascesso dentale o granuloma al dente del giudizio: in questi casi, la rimozione del dente infetto si rivela l’unica soluzione adeguata. Un’otturazione od una devitalizzazione sarebbero, invece, interventi superflui per un dente del giudizio.
4)Inclusione dentale: il dente del giudizio viene bloccato nel suo cammino di crescita e sviluppo dalla gengiva, rimanendo intrappolato all’interno dell’osso mandibolare o mascellare. Questa condizione espone il dente al rischio d’infezioni, carie, ascessi dentali e cisti.
5)Infiammazione gengivale causata dal mal posizionamento di un dente del giudizio.
6)Mal di denti cronico, provocato dalla pressione esercitata dal dente del giudizio sui denti attigui. 7)Pericoronite dentale: un dente del giudizio parzialmente erotto può dar luogo ad un’infiammazione gengivale acuta molto fastidiosa e dolorosa

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