Più Salute è l’importanza della prevenzione del melanoma cutaneo

PiùSalute ci offre una spiegazione sul melanoma cutaneo, cos’è, quali sono le cause e come prevenirlo.

Il melanoma cutaneo è un tumore delle pelle che colpisce soprattutto tra i 45 e i 50 anni, sebbene sia in calo l’età media in cui viene diagnosticato. Il fattore di rischio principale è l’esposizione prolungata alla luce ultravioletta e quindi al sole ed alle lampade abbronzanti. È possibile prevenire il melanoma, ed altre patologie della pelle, attraverso una visita dermatologica.

Durante la stagione estiva aumenta il rischio di contrarre il melanoma, un tumore della pelle che colpisce i melanociti, le cellule responsabili della produzione della melanina, il pigmento che protegge dagli effetti nocivi dei raggi solari.

Come prevenirlo?

Il modo migliore per prevenire il melanoma è evitare comportamenti scorretti ed abitudini sbagliate, tuttavia è raccomandabile sottoporsi a visite di controllo periodiche, specialmente tra i soggetti più a rischio.

Il fattore di rischio principale è rappresentato dall’esposizione ai raggi UVA e UVB, quindi dalla luce del sole, o da lampade e lettini abbronzanti. Anche l’insufficienza del sistema immunitario e la familiarità della patologia giocano un ruolo importante nello sviluppo del melanoma. Le persone con lentiggini, molti nei, occhi, pelle e capelli chiari poi sono maggiormente a rischio rispetto ad altri. Sebbene il tumore si sviluppi soprattutto nell’età adulta, il processo di trasformazione tumorale è molto lungo e può cominciare già in età pediatrica, pertanto è opportuno salvaguardare in misura maggiore la salute dei bambini.

Il melanoma si sviluppa attraverso 4 stadi e la prognosi varia di molto a seconda dello spessore della lesione. Il principale sintomo da tenere sotto osservazione è la comparsa di nuovi nei, o l’eventuale trasformazione di quelli già presenti. Infatti il melanoma può originarsi ex novo sulla pelle del paziente, oppure svilupparsi da uno già esistente.

Asimmetria, bordi irregolari, diametro superiore ai 6 millimetri, rapida comparsa ed evoluzione di nuovi nei, sono tutti campanelli d’allarme che andrebbero monitorati, così come eventuali sanguinamenti, ma anche arrossamenti, pruriti e noduli.

In questi casi è opportuno sottoporsi ad una visita dermatologica ed è comunque consigliabile eseguirla periodicamente, dal momento che non sempre siamo in grado di accorgerci della presenza di questi sintomi. Un medico specializzato in Dermatologia è in grado di stilare una diagnosi certa in seguito a dermatoscopia e biopsia. Altri esami diagnostici ai quali potrebbe indirizzare sono la radiografia del torace, la TAC, la PET e la risonanza magnetica.

Per trattare il melanoma si ricorre nella maggior parte dei casi alla chirurgia, che è spesso è in grado di risolvere il problema sul nascere e cioè di rimuovere completamente la massa tumorale. Viene asportata non solo la zona interessata, ma anche parte del tessuto sano intorno e, in qualche caso, i linfonodi “sentinella” ed eventuali metastasi. Nei casi di stadio avanzato della malattia, gli ultimi progressi della Medicina permettono di ricorre sempre meno alla chemioterapia, a favore di trattamenti meno invasivi quali l’immunoterapia, o la terapia a bersaglio molecolare.

Per evitare l’insorgere di melanoma quindi è bene evitare l’esposizione prolungata alla luce solare, o a quella di lampade e lettini abbronzanti, ed utilizzare protezioni quali creme solari, cappello e occhiali da sole.

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