Pensioni, migliaia di italiani potrebbero perdere l’assegno a causa di nuovi controlli da parte dell’Inps: cosa fare per evitarlo.
Per evitare truffe ai danni dell’Ente previdenziale, l’Inps effettua regolarmente una serie di controlli per verificare che gli importi erogati sotto forma di pensioni o incentivi spettino effettivamente ai beneficiari. A tal proposito, con il messaggio n. 2624 del 9 settembre, l’Ente ha comunicato che a partire dal 17 settembre 2025 avrebbe avuto inizio una nuova fase di verifiche sulle pensioni.
Migliaia di pensionati potrebbero quindi perdere il loro assegno, qualora non risultassero in regola con tutti i documenti. Vediamo, quindi, che cosa c’è da fare per evitare di finire in simili situazioni e soprattutto chi è veramente a rischio.
Dallo scorso 17 settembre, l’Inps ha avviato una nuova fase di controlli sui beneficiari di trattamenti pensionistici residente in Europa, Africa e Oceania, con l’esclusione dei Paesi scandinavi e dell’Europa orientale, già sottoposti a precedenti accertamenti. L’obiettivo è evitare truffe ai danni dell’Ente previdenziale.
Negli ultimi anni, infatti, è aumentato il numero di pensionati residenti all’estero. Per evitare che vengano versate somme indebitamente, a seguito del decesso dei beneficiari, l’Inps ha deciso di intensificare i controlli sulle pensioni erogate fuori dall’Italia. L’Ente previdenziale, con il messaggio n. 2624 del 9 settembre, ha fatto sapere che sarà Citibank a spedire le richieste di accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati all’estero.
Coloro che riceveranno l’avviso di accertamento dovranno restituire il modulo firmato entro il 15 gennaio 2026 per non perdere il proprio beneficio. Se la documentazione non dovesse essere inviata per tempo, la pensione di febbraio 2026 potrà essere riscossa solo di persona in un’agenzia Western Union del Paese di residenza.
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Qualora il pensionato non ritiri la somma o il modulo non arrivi all’istituto entro il 19 febbraio 2026, l’erogazione della pensione verrà sospesa a partire dal mese di marzo. Per confermare la propria esistenza in vita, i pensionati potranno procedere seguendo 3 modalità differenti: