Pensioni, la legge Fornero ci incastra ancora: lavoreremo di più per avere assegni sempre più bassi

La legge Fornero continua ad incastrarci: un piccolo cavillo poco conosciuto ci costringerà a lavorare sempre di più per avere pensioni sempre più basse.

L’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero continua ad incastrarci. A distanza di oltre 10 anni la sua legge continua a “tenerci per il guinzaglio” e, per il momento abolirla non è assolutamente possibile. Il Governo di Giorgia Meloni ha più volte ribadito, infatti, che eliminare l’età pensionabile ora sarebbe un azzardo troppo rischioso per il Paese.

l'ex premier mario monti parla con l'ex ministro elsa fornero
Pensioni, la legge Fornero ci incastra ancora: lavoreremo di più per avere assegni sempre più bassi -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

Infatti se l’Esecutivo abolisse l’età pensionabile e, per esempio, si tornasse unicamente alla pensione solo con i contributi, le uscite anticipate di massa dai luoghi di lavoro sarebbero davvero troppe e le casse dell’Inps non riuscirebbero a reggere a lungo con conseguenze devastanti per tutti e, soprattutto, per i giovani. Ma il problema più grande della legge Fornero non è nemmeno l’età: ci sono almeno due “dettagli” di questa legge che molti non conoscono e che, in futuro, faranno sì che dovremo lavorare sempre più a lungo ma per poi ritrovarci con assegni previdenziali sempre più bassi.

Pensioni, legge Fornero: requisiti e il cavillo che nessuno conosce

Nonostante Elsa Fornero non presieda più il dicastero del Lavoro da parecchi anni, la sua legge continua ad incastrarci, per così dire. Ci incastra nel senso che ci tiene incollati alla scrivania per sempre più anni ma ci incastra anche in quanto gli assegni previdenziali sono sempre più bassi.

La legge Fornero, ad oggi, regola l’universo previdenziale in quanto, come spiegato nel paragrafo precedente, abolirla non è ancora stato possibile. Tale legge – entrata in vigore nell’ormai lontano 2012 – stabilisce che per accedere alla pensione di vecchiaia occorre soddisfare tre requisiti:

l'ex ministro Elsa Fornero
Pensioni, legge Fornero: il cavillo che nessuno conosce -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it
  • avere almeno 67 anni di età;
  • avere almeno 20 anni di contributi;
  • aver maturato un assegno previdenziale peri almeno all’importo dell’assegno sociale.

L’assegno sociale, essendo soggetto a rivalutazione, cambia tutti gli anni: quest’anno, ad esempio, corrisponde a 538,69 euro al mese. Coloro che non raggiungono almeno tale cifra, pertanto, anche se hanno già 67 anni di età e 20 anni di contribuzione non potranno comunque andare in pensione nel 2025.

In futuro la situazione migliorerà? Il contrario: in futuro l’importo dell’assegno sociale continuerà ad aumentare ma se gli stipendi non aumenteranno in misura adeguata, sarà sempre più difficile per un lavoratore raggiungere tale importo a meno di non avere molti anni di contributi. Ma non è questa l’unica ragione per la quale la legge Fornero ci incastra: c’è un motivo ancora più “oscuro” di cui pochi sono a conoscenza.

Leggi anche: Pensioni, nuova stretta dell’Inps: se fai parte di questa categoria rischi di perdere l’assegno per sempre

Pensioni sempre più basse: ecco perché

Come spiegato nel paragrafo precedente, il terzo requisito della legge Fornero farà sì che in futuro un numero crescente di persone non potrà andare in pensione nemmeno a 67 anni e con 20 anni di contributi: rischiamo di dover lavorare fino ad oltre 70 anni. Eppure, nonostante ciò, le pensioni saranno sempre più basse.

uomo con in mano un portafoglio vuoto
Pensioni sempre più basse: ecco perché/Abruzzo.cityrumors.it

Per quale motivo gli assegni si abbasseranno? Dal 1996 in avanti l’importo degli assegni previdenziali viene calcolato con il sistema contributivo che tiene conto dell’insieme dei contributi versati da un lavoratore e dell’età a cui una persona va in pensione. All’età anagrafica viene associato un numero che si chiama coefficiente di trasformazione.

Questo numero va moltiplicato per l’insieme dei contributi versati nell’arco di tutta la carriera e l’esito darà la cifra che noi prenderemo di pensione tutti i mesi. Di conseguenza più il coefficiente di trasformazione è alto e più alta sarà la pensione, più è basso e più bassa sarà la pensione.

Leggi anche: Pensioni Aprile 2025, anticipazione del cedolino: arrivano gli aumenti, ma bisogna richiederli

La legge Fornero prevede che i coefficienti di trasformazione vengano modificati in base all’aspettativa della durata media della vita. In pratica se la durata media della vita si allunga allora i coefficienti di trasformazione possono venire abbassati in modo che l’Inps non si trovi ad erogare assegni troppo alti per un numero crescente di anni.

Ad esempio per il biennio 2025 e 2026 sono stati lievemente abbassati. Se la durata media della vita continuerà a crescere è, quindi, probabile che i coefficienti di trasformazione verranno abbassati ancora. Di conseguenza, in futuro lavoreremo sempre più anni per ritrovarci poi ad avere assegni previdenziali sempre più esigui.

Gestione cookie