Sono in arrivo degli aumenti per quanto riguarda le pensione ma non è per tutti. Ecco quali sono gli esclusi.
Per il mese di maggio non sono attesi altri aumenti delle pensioni, anche perché i trattamenti erogati dall’INPS sono aumentati a seguito della rivalutazione e della revisione delle aliquote Irpef con il quale è scattato un risparmio annuo fino a 260 euro.
I prossimi aumenti delle pensioni dovrebbero arrivare nel mese di luglio e agosto per poi attendere il nuovo anno quando ci sarà una nuova rivalutazione e una possibile nuova riforma fiscale. Risorse permettendo, il Governo starebbe lavorando ad una misura che consentirebbe a molti pensionati di vedere aumentare la pensione fino a 100 euro al mese.
L’attuale esecutivo starebbe lavorando su un’altra semplificazione di scaglioni e aliquote Irpef. Secondo le prime stime, il ministero del Lavoro starebbe vagliando delle opzioni che consentirebbero di condurre ad un aumento anche di 100 euro sulla pensione. Da questo discorso, però, non rientrerebbero molti cittadini italiani.
Le riflessioni attuali dell’esecutivo riguardano un’ulteriore semplificazione di scaglioni e aliquote Irpef, ma inerente ai redditi più alti dato che sono stati esclusi dalla precedente riforma.
Al momento sulle pensioni è applicata una ritenuta Irpef più conveniente rispetto all’anno scorso, in quanto sulla parte di assegno compresa tra i 15.000 euro e i 28.000 euro annui viene applicata un’aliquota del 23%.
Bisogna sottolineare che ad oggi non è sicura la conferma delle nuove aliquote anche per il prossimo anno, in quanto il Governo dovrà recuperare le risorse per confermare la riforma fiscale. Nelle intenzioni questa dovrebbe condurre ad una nuova revisione dell’Irpef.
Come spiegato da Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, si sta riflettendo sulla possibilità di estendere lo scaglione che va da 28.000 euro a 50.000 euro fino a 55.000 euro. Un intervento che da solo andrebbe a garantire un incremento fino a 660 euro l’anno ai cittadini che hanno una pensione annuale compresa tra i 50.000 euro e i 55.000 euro lordi.
L’esecutivo ragiona anche sulla possibilità di ridurre l’aliquota applicata in questo scaglione, al momento del 35%, portandola al 33% o al 34%. Nel primo caso l’aumento massimo sarebbe di 1.200 euro, 100 euro in più rispetto ad oggi.
Nel secondo caso l’aumento sarebbe fino a 933 euro, sempre per i cittadini che hanno una pensione di 55.000 euro lordi. La riforma non coinvolge chi percepisce una pensione inferiore ai 28.000 euro. Una piccola beffa che già sta facendo discutere da queste prime anticipazioni in previsione del 2025.