Sono in arrivo nuovi aumenti sulle pensioni nel 2025, ma non sono previsti per tutti: ecco quali sono le novità e come presentare la domanda.
Negli ultimi anni abbiamo visto l’INPS in difficoltà, soprattutto nelle scorse settimane, quando il governo Meloni stava cercando una quadra sul sistema pensionistico da mettere all’interno della Legge di Bilancio 2025, accendendo ancora una volta i riflettori su uno degli argomenti più discussi e importanti in Italia.
Sebbene attualmente gli equilibri della previdenza pubblica sembrino reggere, c’è un pericolo visibile sulla tenuta economica e finanziaria nel prossimo futuro, per via di diversi fattori. Tuttavia, al di là del sistema traballante, come molti pensionati sapranno già, il nuovo anno porterà con se una serie di novità riguardo gli assegni pensionistici, in particolare c’è grande attesa sulle rivalutazioni delle pensioni che darà un aumento.
Esattamente come per quanto riguarda gli altri assegni pensionistici, anche l’assegno sociale sarà rivalutato nel 2025. Si tratta di una prestazione economica minima di natura assistenziale che viene garantita a coloro che non hanno maturato i requisiti per l’ottenimento della pensione di vecchiaia e si trovano in condizioni economiche disagiate.
Nel 2024, l’assegno sociale è stato di 534,41 euro per 13 mensilità. Una cifra che non sarà uguale nel 2025, visto che sarà rivalutato. Il ministero dell’economia e delle finanze, insieme al ministero del lavoro, ha spiegato che gli assegni pensionistici avranno una rivalutazione provvisoria pari allo 0,8%, questo in base al tasso di inflazione rilevato da ISTAT.
Detto ciò, l’importo mensile dell’assegno sociale nel 2025 sarà sicuramente più alto. È prevista una cifra di 538,68 euro per 13 mensilità, quindi poco più di 4 euro rispetto allo scorso anno. Tuttavia, nel caso in cui il beneficiario dovesse avere più di 70 anni, la somma aumenta a 739,83 euro, grazie a un incremento di 201,15 euro.
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L’assegno sociale, che è ben diverso dalla pensione di vecchiaia, è di natura assistenziale e non è esportabile, quindi il beneficio non è reversibile. Per ottenere la misura bisogna aver compiuto 67 anni, ma sono previsti anch altri requisiti: cittadinanza italiana o UE o in possesso del permesso di soggiorno; avere una residenza effettiva e dimora abituale in Italia; limiti reddituali.
Per ottenere la misura è importante inoltrare la domanda online attraverso il sito web dell’INPS, con SPID, CIE o CNS; si può utilizzare anche il Contact Center dell’INPS oppure recarsi presso i patronati e gli intermediari dell’INPS. Quando si decide di inviare la richiesta, bisogna presentare: autocertificazione dei dati personali; dichiarazione della situazione reddituale; dichiarazione di eventuale ricovero in istituto, nel caso in cui dovesse essere applicabile.
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Dopo aver fatto tutti questi passaggi, in caso di rifiuto della domanda, si può procedere con il fare ricordo al Comitato provinciale dell’INPS entro 90 giorni da quando è stata ricevuta la notifica del rifiuto.