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Economia e Finanza

Pensioni 2025, ci saranno tagli come nel biennio 2023-2024? Tutta la verità

I pensionati hanno il terrore che nel 2025 l’importo dell’assegno possa subire dei tagli. Si tratta di una paura fondata?

Pensare di poter percepire somme inferiore a quelle erogate nell’anno in corso è un vero incubo per i pensionati. Da qui la voglia di scoprire da subito cosa accadrà nel 2025 agli assegni pensionistici. Ci saranno dei tagli come nel biennio 2023/2024?

Quali sono le previsioni sugli importi delle pensioni nel 2025 (Abruzzo.cityrumors.it)

Quando si parla di pensioni occorre andare sempre molto cauti. Possiamo avanzare ipotesi ma nulla sarà certo fino a che la Legge di Bilancio 2025 non sarà ufficializzata. I timori valgono per i lavoratori prossimi alla pensione che sono ignari di quali scivoli potranno utilizzare il prossimo anno per lasciare il mondo del lavoro. Questa Riforma delle Pensioni sta facendo patire gli italiani e le previsioni annunciano solo cattive notizie come una nuova Legge pari alla Fornero con allungamento dei tempi di pensionamento.

Poi si parla di nuovi coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione, naturalmente con modifiche meno convenienti che lasciano intravedere assegni più bassi negli anni a venire. Insomma, tante paure e poche certezze per chi è prossimo alla pensione ma timori sono espressi anche da chi pensionato lo è già. In particolare si teme un taglio della rivalutazione.

La rivalutazione delle pensioni nel 2025, ci saranno tagli?

La rivalutazione delle pensioni scatta ogni anno per l’adeguamento al costo della vita. Al momento si ipotizza che il meccanismo di indicizzazione dovrebbe tornare quello in atto prima dei tagli del biennio 2023/2025 garantendo, quindi, una più alta rivalutazione per tutti. Questa anticipazione arriva dal Piano strutturale di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri e ora al vaglio del Parlamento.

I paini del Governo sulle pensioni 2025 (Abruzzo.cityrumors.it)

Le Camere avranno ora il compito di visionare il PSB e confermare o meno quanto indicato. La bella notizia per i pensionati è che nel Piano non ci sono accenni ad un’eventuale conferma del taglio della rivalutazione.

Se le cose rimarranno così, dunque, si potrà dire addio alla penalizzazione del meccanismo di perequazione per gli assegni più alti per favorire le pensioni minime e quelle entro 4 volte il minimo INPS.

Nel 2024 l’aumento del 5,4% è stato del 100% solo per le pensioni fino a 2.271,76 euro. Progressivamente, poi, scendeva fino all’1,1% (22%) per assegni oltre i 5.679.40 euro.

Ad oggi possiamo dire che nel 2025 non sono previsti tagli secondo quando rilevato nel PSB. Si tornerebbe, dunque, al 100% della rivalutazione per i trattamenti fino a 4 volte il minimo, al 90% fino a 5 volte il minimo e al 75% sopra 6 volte il minimo. Ciò non toglie che Camera e Senato potrebbero apportare modifiche al Piano introducendo nuovamente il taglio.