Che cosa succede al superstite se uno dei due coniugi muore dopo pochi mesi dal matrimonio? La pensione di reversibilità.
In questo articolo cercheremo di capire se la pensione di reversibilità abbia dei limiti di tempo. Ovvero, se spetta di diritto al superstite anche se la morte di uno dei coniugi è avvenuta dopo poco tempo dall’unione civile tra i due. La pensione di reversibilità, in Italia, è la quota parte della pensione complessiva che spetta ad uno dei due coniugi al sopraggiungere della morte dell’altro. Un diritto fondamentale riconosciuto al coniuge superstite o al partner unito civilmente.

La pensione di reversibilità è un assegno pensionistico riconosciuto dall’INPS ai familiari di un soggetto deceduto, e prevede due situazioni:
- pensione di reversibilità, se il deceduto è un pensionato;
- pensione indiretta, se il deceduto è un assicurato.
Ma cosa succede se il defunto si era sposato da pochissimo tempo?
Pensione di reversibilità ai superstiti: cosa succede se il matrimonio è durato poco
La durata del matrimonio non è un requisito necessario per ottenere la pensione di reversibilità. Per assurdo, ma è la realtà, persino un matrimonio celebrato il giorno prima del decesso del coniuge garantisce il diritto all’assegno. Ma ci sono alcune condizioni, il matrimonio deve essere ancora valido al momento della morte e il coniuge superstite non si deve risposare. Prendiamo in prestito alcune sentenze dei Tribunali italiani.
A proposito di separazione, il Tribunale di Bologna ha stabilito che la durata della stessa non preclude l’accesso al diritto alla pensione di reversibilità, a meno che non sia già arrivato il divorzio e il matrimonio non sia sciolto ufficialmente: “Il coniuge separato, anche se non risposato, conserva il diritto alla pensione di reversibilità, in quanto il matrimonio non è stato formalmente sciolto, ma la separazione legale non incide sui diritti previdenziali connessi al matrimonio.”

Dunque anche i matrimoni di breve durata danno diritto alla pensione di reversibilità perché per la legge non esistono limitazioni temporali: un matrimonio celebrato poco prima del decesso del pensionato è sufficiente a garantire questo diritto. A tal proposito la giurisprudenza ci lascia un’altra sentenza significativa ad opera della Suprema Corte: “Il matrimonio breve non preclude il diritto alla pensione di reversibilità, poiché l’importante è che il matrimonio sia ancora valido al momento del decesso del coniuge, indipendentemente dalla durata.” Più chiaro di così.
Tutto cambia, invece, in caso di divorzio, quando cioè il matrimonio è annullato a tutti gli effetti. La legge italiana prevede infatti che il coniuge divorziato possa ottenere la pensione di reversibilità solo se vengono rispettati i seguenti requisiti: il coniuge divorziato deve già ricevere il mantenimento disposto dal giudice al momento della sentenza di divorzio, assenza di nuove nozze, il rapporto pensionistico del defunto deve essere iniziato prima della sentenza di divorzio.