Pellet, meglio fare il pieno di scorte: quanto costerà a sacco dopo la scadenza dell’IVA ridotta

A breve sarà meglio fare il pieno di scorte di pellet. Infatti dopo la scadenza dell’Iva ridotta porterà questo materiale a costare di più. 

Il pellet è quel tipo di biocombustibile realizzato attraverso la compressione di materiali organici. Solitamente questi sono residui di legno provenienti dai processi industriali o da boschi gestiti in modo sostenibile. Questo processo crea dei piccoli cilindri o granuli di dimensioni uniforme. Adesso il settore del pellet in Italia si trova di fronte ad importanti sviluppi.

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Pellet, meglio fare il pieno di scorte: quanto costerà a sacco dopo la scadenza dell’IVA ridotta – Abruzzo.cityrumors.it

Infatti l’attenzione per chi compra questo materiale si è spostata sull’applicazione dell’IVA agevolata ed alle dinamiche di prezzo che influenzano questo combustibile amato da chi ha le stufe che lo utilizzano. Di recente l’Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha annunciato un aumento complessivo del 12% per la spesa del gas per le famiglie italiane, includendo un aumento del 7,9% per il trasporto e la gestione del contatore e del 4,1% per altri servizi correlati.

Questo aumento porterà la spesa annuale per una famiglia tipo a circa 1.457 euro ed avrà ripercussioni su diversi settori e tra questi troviamo anche quello del pellet. Già nel 2022 questa biomassa ha subito degli aumenti di prezzi con quasi 15 euro per sacco da 15 kg, andando quindi a triplicare le cifre del 2021. Nel corso dell’ultimo semestre però c’è un nuovo allarme riguardante i prezzi come rivelato dall’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel).

Pellet, dovrai fare una scorta a breve: aumentano i prezzi

Inizialmente la biomassa nota come pellet ha subito una diminuzione dei prezzi influenzata da una serie di incentivi e correzioni introdotte dal Governo Meloni nella manovra finanziaria del 2023, con la riduzione dell’IVA dal 22% al 10% rappresentando la misura più significativa. Ma questa riduzione era temporanea e scadrà al termine dell’anno. La prospettiva di un ritorno all’aliquota IVA del 22% potrebbe avere impatti significativi sui consumatori e sull’intero settore del pellet.

pellet quanto costerà dopo l'aumento dell' IVA
Come può cambiare il costo del pellet da quest’anno – Abruzzo.cityrumors.it

Allo stesso tempo una bozza della Legge di Bilancio 2024 suggerisce una possibile proroga dell’IVA agevolata almeno per il primo trimestre dell’anno. Questo potrebbe fornire un sollievo temporaneo, ma resta da vedere se diventerà una misura strutturale.

Secondo alcuni esperti come Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL, hanno sostenuto la necessità di rendere l’IVA ridotta una misura permanente per contrastare illeciti e povertà energetica. La questione diventa cruciale, considerando l’importanza del pellet come fonte di riscaldamento per molte famiglie italiane.

Oltre all’IVA ci sono altre variabili per quanto riguarda il prezzo del pellet tra cui anche le condizioni climatiche alla stagione termica, le decisioni del governo centrale su nuovi incentivi e i dati inflazionistici che possono incidere sul potere d’acquisto dei consumatori. Per chi teme i rincari per questo biocombustibile quindi l’ideale potrebbe essere fare le scorte entro la fine dell’anno.

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