Un triennio di bonus concretizzato mediante i fondi europei contro la povertà energetica. Di che cosa si tratta e chi potrà beneficiarne.
Quello appena iniziato e che proseguirà fino al 2026 sarà un triennio all’insegna degli aiuti rivolti alle famiglie più bisognose. Per il 2024 il governo ha messo in campo una serie di bonus ed agevolazioni riguardanti gli acquisti di generi alimentari, il rifornimento di carburante, la riduzione della pressione fiscale mediante il taglio del cuneo, oltre alle rivalutazioni Istat di stipendi e pensioni, alla revisione delle aliquote Irpef.
E ancora ai bonus legati ai lavori edili, all’indennità mensile che sostituisce il reddito di cittadinanza e all’assegno unico. Ma non ci sono solo aiuti su scala nazionale, bensì anche forme di sostegno economico mirate che verranno erogate nell’arco dei tre anni.
Tre anni di fondi per bonus destinati ai cittadini: chi ne avrà diritto e dove richiederli
Alcune di queste sono legate, nello specifico, ai fondi europei contro la povertà energetica. Un’erogazione pari a 58 milioni di euro che avrà una precisa destinazione e che consentirà a migliaia di persone e nuclei familiari di beneficiare di un prezioso sostegno nel contesto del pagamento delle bollette.
Il progetto rientra nell’ambito del sostegno europeo per il contrasto della povertà energetica e, in questo caso, riguarda i residenti delle case popolari ed i nuclei familiari aventi un reddito Isee inferiore a 15mila euro. Alla presenza di questi due requisiti sarà possibile ottenere un sostegno negli importi delle bollette fino al 50%. Si tratterà dunque di un sostegno diretto rivolto agli inquilini con un contributo che abbatta l’aumento dei costi energetici.
La misura è stata confermata previa delibera approvata da Regione Lombardia ed interesserà anche le abitazioni popolari di proprietà comunale ubicate nella città di Milano. Con una duplice linea di intervento ed un investimento totale, nell’arco di tre anni, pari a 70,7 milioni di euro.
Altri 12 milioni di euro che vanno ad aggiungersi agli oltre 58 sono infatti stati deliberati per progetti relativi alle Aler e presentati dai comuni. In questo caso si andrà a sostenere, mediante le progettualità sviluppate, gli inquilini a concreto rischio sia di povertà che di esclusione sociale. Da questo punto di vista l’aiuto non sarà solo economico ma anche pensato per rendere più semplice l’accesso a vari servizi della sfera sociale, educativa, sociosanitaria, oltre che in merito all’inserimento lavorativo.
