Quando si parla di nuda proprietà è importante capire quali sono i criteri adottati per stabilire il valore dell’immobile.
La nuda proprietà è uno strumento che permette di comprare casa ad un prezzo di mercato inferiore rispetto al reale valore dell’immobile. Si tratta di una soluzione particolarmente utile durante i periodi di incertezza economica e di crisi del settore immobiliare. Questa tipologia di vendita infatti può portare dei vantaggi sia a chi vende che a chi compra.
Con lo strumento della nuda proprietà, il venditore ha la possibilità di mettere in vendita l’immobile di proprietà mantenendo il diritto di vivere nella casa oggetto della compravendita. Tuttavia, è importante sapere quali sono i criteri utilizzati per stabilire il valore dell’immobile concesso in nuda proprietà.
Nuda proprietà: come si Individua il valore del bene
Vendendo un immobile con lo strumento della nuda proprietà, il proprietario mantiene il diritto a vivere nella casa oggetto della compravendita. Di conseguenza, il nuovo proprietario non potrà utilizzare immediatamente l’appartamento.
Il vantaggio di questa possibilità consiste nell’acquistare un immobile ad un prezzo ridotto, rispetto al suo reale valore di mercato. Lo svantaggio ovviamente è dato dall’impossibilità di utilizzare immediatamente il bene che si è appena acquistato.
Ma come viene calcolato il valore dell’immobile acquistato in nuda proprietà? Per effettuare il calcolo correttamente occorre tenere conto di diversi elementi:
- Il valore effettivo della proprietà
- L’età dell’usufruttario, in anni compiuti.
Il valore della proprietà sarà diviso in percentuale tra usufrutto e nuda proprietà. L’usufrutto è un diritto costituito fino al momento della morte dell’usufruttario. Di conseguenza colui che acquista un’abitazione in nuda proprietà verserà un costo d’acquisto che corrisponde al valore di mercato dell’immobile a cui si sottrae l’usufrutto.
La legge ha individuato una vera e propria tabella, che permette di effettuare il calcolo nel valore dell’immobile in base all’età dell’usufruttario. Ad esempio, se l’usufruttario ha un’età compresa tra 51 e 53 anni è previsto il 70% dell’usufrutto il 30% della nuda proprietà. Se invece l’usufruttario ha un’età compresa tra 79 e 82 anni il 25% sarà destinato all’usufrutto e il 75% alla nuda proprietà.
Oltre i 100 anni non è prevista alcuna ripartizione percentuale. È evidente che al diminuire dell’età dell’usufruttario corrisponde a un aumento dello sconto sul prezzo. Infine, è opportuno sottolineare che un immobile venduto con il meccanismo della nuda proprietà prevede che l’usufruttario non goda di alcun compenso: l’unico diritto che ha è quello di godimento del bene.