Chi si ritroverà davvero i bonus in busta paga il prossimo anno? Non sono proprie buone notizie per i lavoratori.
Sarà una Legge di Bilancio complicata e che richiederà sacrifici per tutti. Lo aveva detto il Ministro Giorgetti e, al di là dello scontro politico destinato a continuare fino all’approvazione della Legge, pare effettivamente che i sacrifici ci saranno. Tra contributi aggiuntivi, detrazioni al taglio del cuneo fiscale e il taglio delle detrazione, saranno davvero pochi i lavoratori che nel 2025 si ritroveranno bonus in busta paga.
Cosa dovranno aspettarsi, quindi, i lavoratori dalle buste paga del prossimo anno? I provvedimenti della Legge di Bilancio impatteranno e non poco sugli stipendi con notizie che non si possono definire propriamente buone.
Notizie non positive, nonostante il calcolo del Ministero dell’Economia che vede allargare la platea di coloro che beneficeranno dei bonus, ma perché? Intanto è bene ribadire che la Legge è ben lontana dall’essere approvata, è in corso la discussione alle Camere parlamentari e sono più di 4mila gli emendamenti presentati che provano a cambiare le carte in tavola.
Tutto è ancora da definire con esattezza, insomma, ma possiamo cominciare a fare un quadro della situazione che sarà.
Bonus in busta paga, cosa cambia il prossimo anno
La manovra finanziaria ha ritoccato il taglio al cuneo fiscale, parliamo cioè di quel che resta ai lavoratori una volta tolte le tasse, ma attenzione perché l’inghippo è dietro l’angolo: di fatto la riduzione dei contributi per la pensione è stata sostituita da un quantum sul reddito imponibile che va a ridurre lo stipendio netto.
Non solo, perché a cambiare saranno anche i bonus: per i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 20mila euro l’anno, il bonus Irpef previsto è calcolato in base al reddito; del 7,1% per redditi fino a 8.500 euro, del 5,3 tra gli 8.500 e 15mila euro e 4,8% tra 15mila e 20.000 euro, sopra questa soglia si parla di una detrazione di mille euro che va via via azzerandosi fino ad arrivare a 40mila euro di reddito annui. Il problema per il prossimo anno sarà capire come saranno calcolati questi bonus.
Si fermano anche le riduzioni sui contributi. Come sappiamo al netto dei contributi per la pensione si calcolano poi le imposte dovute e sui redditi più bassi fino a quest’anno sono stati applicati degli sconti; cioè fino a 35mila euro si versa il 3,49% rispetto al 9,49%, mentre per redditi fino a 25mila euro i contributi si versano per il 2,49% rispetto al 9,49%. La grande novità è che dal prossimo anno questi sconti non ci saranno.
A conti fatti chi ha uno stipendio mensile che si aggira sui 2mila euro avrà effettivamente un guadagno mensile di circa 48 euro, tutti gli altri -che siano stipendi inferiori o superiori- andranno in perdita o resteranno uguali.