Così rischiate seriamente di perdere la NASpI. Ecco l’ultima decisione della Cassazione che sta facendo discutere.
Per tutti i lavoratori, c’è a disposizione la cosiddetta NASpI. Ossia un’indennità a cadenza mensile che viene erogata nel momento di disoccupazione. Come previsto dal decreto legislativo n. 22 del 4 marzo 2015. Si tratta di un vantaggio a cui hanno diritto di accedere i lavoratori che hanno perso involontariamente l’occupazione. Ma anche agli operai agricoli dipendenti delle cooperative, agli apprendisti, ai soci lavoratori di cooperative, al personal artistico e alla pubblica amministrazione.
Ci sono però alcuni casi in cui la prestazione potrebbe decadere. Dovete in particolare stare molto attenti all’ultima decisione arrivata dalla Cassazione, che inevitabilmente sta facendo parecchio discutere. Se non fate in questo modo, rischiate seriamente di perdere in toto la NASpI. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo e in che modalità bisogna agire, solo così sarete certi di poter usufruire della prestazione economica.
Come non perdere la NASpI: c’è la decisione della Cassazione
Negli ultimi giorni, la NASpI è tornata far parlare di sé per via dell’ordinanza n. 11543 del 30 aprile 2024 in cui la Cassazione si è espressa in merito ad un caso specifico in cui l’ex dipendente potrebbe non avere diritto al sussidio economico.
Prendendo in considerazione l’omessa comunicazione all’INPS della circostanza della contemporaneità tra il godimento del trattamento di disoccupazione e lo svolgimento di attività di lavoro autonomo. Come previsto dall’art. 10, comma 1 del disegno legge n. 22 del 2015.
Secondo quanto deciso dalla Cassazione, il lavoratore che percepire la NASpI e intraprende un’attività lavorativa autonoma o un’impresa individuale da cui ricava del reddito, ha l’obbligo di informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività.
Andando a dichiarare il reddito annuo che prevede di trarne. Nel caso in cui non ci sia una comunicazione, ecco che scatta la decadenza della fruizione del trattamento economico. E non è finita qui perché, come deciso dai giudici, col termine “intraprendere” non si intende solo l’inizio effettivo di un’attività.
Ma anche “applicarsi con maggiori energie e per un maggior tempo che per il passato“. Ecco dunque che, come deciso in corte di Cassazione, la decadenza della NASpI sussiste in caso di omessa comunicazione di attività di lavoro autonomo che preesiste alla domanda di disoccupazione. State molto attenti e rispettate ogni singolo termine previsto dalla normativa, altrimenti potreste rischiare di perdere il lavoro e di non avere alcuna copertura economica.