Come cambia la NaspI nel 2025; i lavoratori dipendenti licenziati potranno ricevere un assegno fino a 1.550 euro al mese.
Nel marzo del 2015 è stata introdotta la NaspI comunemente conosciuta come l’indennità mensile di disoccupazione. Come lascia intendere il nome si tratta di un aiuto economico elargito ogni mese dall’INPS verso quei lavoratori dipendenti a tempo che hanno perso il lavoro.
Per accedere alla NaspI è indispensabile aver versato i contributi per almeno 13 settimane nei 4 anni antecedenti il licenziamento. Al fine di questo considerati utili anche i contributi figurativi, come quelli versati, per esempio, per la maternità obbligatoria come quelli di astensione dal lavoro per malattia, quelli per i periodi di lavoro prodotti all’estero ma con Paesi convenzionati.
Per quanto riguarda, invece, l’importo dell’assegno mensile che si riceve questo viene calcolato sulla base della retribuzione media mensile a fini previdenziali degli ultimi quattro anni ed è corrisposta per un massimo di 24 mesi. Ricordiamo inoltre che l’assegno della NaspI si riduce dal sesto mese e cala per ogni mese successivo del 3%; nel caso però il beneficiario abbia compiuto 55 anni la riduzione parte dall’ottavo mese.
Per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione del prossimo anno sono previsti alcuni cambiamenti anche per quanto riguarda l’assegno massimo percepibile.
Rispetto a quest’anno l’importo della NaspI potrebbe cambiare; ogni anno infatti l’INPS pubblica le nuove soglie minime di assegnazione. Per quest’anno la soglia è a 1.550 euro ed è frutto anche dei ritocco al rialzo a causa dell’inflazione.
Questa soglia sarà sicuramente garantita anche per il prossimo e, considerando l’inflazione, di cui si tiene conto anche per questa indennità la soglia NaspI del 2024 potrebbe variare ancora anche se di poco.
La novità più importante è che partire dal prossimo anno chi riceve la NaspI entra nel circuito delle politiche attive per il lavoro. Lo ha annunciato nei giorni scorsi la ministra del Lavoro, Marina Calderoni. Cambia anche la platea degli aventi diritto alla NaspI; fino al 31 dicembre 2024, basta anche un solo giorno di lavoro all’estero per godere al rientro di 180 giorni di indennità.
Dal prossimo anno questa non sarà più un’opzione contemplata cancellata dalla Legge di Bilancio per il prossimo anno. Un cambiamento che conferma un maggiore pugno duro da parte dell’attuale Governo Meloni soprattutto nei confronti di chi sfrutta cavilli e lacune normative sulla disoccupazione.