In questi giorni l’Istituto di Previdenza Sociale Nazionale ha fatto sapere di aver fatto partire i primi rimborsi per migliaia di italiani. Chi potrà ricevere la somma.
Nelle ultime settimane non si fa altro che parlare di pensione di reversibilità, uno degli argomenti dibattuti della penisola. Questo beneficio provvidenziale, erogato in seguito al decesso di un lavoratore pensionato, è destinato al coniuge superstite. Mentre in mancanza di quest’ultimo andrà a finire agli eredi legali del defunto. Questo provvedimento ha come obiettivo quello di fornire un sostegno finanziario a coloro che dipendevano economicamente dal pensionato deceduto. Ma di recente a pronunciarsi sul sussidio ci ha pensato la Corte Costituzionale.
Con una sentenza a riguardo proprio la pensione di reversibilità ha subito diversi cambiamenti. Questa decisione ha stimolato una mini riforma nel sistema pensionistico italiano. L’obiettivo della sentenza è stato proprio quello di indicare all’Inps come correggere un meccanismo che riduceva progressivamente la pensione di reversibilità per coloro che continuavano a percepire redditi propri. Grazie a quest’ultimo pronunciamento, quindi, l’INPS si è trovato a dover erogare dei rimborsi a tutti coloro che ricevevano questo sussidio.
Pensione, INPS costretta ai rimborsi: a chi spettereanno e chi potrà richiederlo
Prima della sentenza della Corte Costituzionale, la legge prevedeva tagli a questa forma di pensione in base all’aumento dei redditi personali. La decisione giuridica ha rivelato come questo meccanismo fosse incostituzionale, portando l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) a dover rimediare ai tagli effettuati negli ultimi cinque anni, rimborsando la platea interessata. L’INPS procederà con un conguaglio per gli importi mancati negli anni dal 2019 al 2023, seguendo le indicazioni della Corte Costituzionale a partire dal 2024.
Nel dettaglio i tagli erano stati applicati a tutti coloro il cui reddito superava quattro volte l’importo del trattamento minimo e non facevano parte di nuclei familiari con figli minori, studenti o disabili. Il conguaglio riguarderà la pensione di reversibilità riconosciuta al coniuge o agli eredi, escludendo coloro che hanno avuto un reddito proprio inferiore a tre volte il trattamento minimo o fanno parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o disabili negli ultimi cinque anni. Ci sarà quindi una revisione completa del sistema.
In questa maniera l’INPS sarà costretta a rimborsare delle differenze dovute ai tagli effettuati negli ultimi anni, con l’aggiunta di interessi e rivalutazioni. Con questa sentenza l’INPS mira a garantire una maggiore equità e correttezza nel sistema pensionistico italiano andando a correggere un meccanismo considerato incostituzionale. La mini-riforma è un passo importante verso una gestione più giusta delle pensioni di reversibilità con coloro che dipendono da questo beneficio che finalmente riceveranno la giusta assistenza finanziaria.