INPS: vai in pensione adesso oppure 7 anni prima del previsto, la normativa che cambia le cose

Se il sogno della pensione vi tormenta sappiate che potete andarci subito o con sette anni di anticipo. Scopriamo le condizioni.

Attendere i 67 anni di età per la pensione di vecchiaia vi sembra un tempo troppo lungo? Avete voglia di lasciare subito il mondo del lavoro per godervi il meritato riposto? Le possibilità per realizzare quella che sembra un’impresa ci sono.

In pensione 7 anni in anticipo normativa
Come andare subito in pensione, sette anni prima (Abruzzo.cityrumors.it)

Il sistema previdenziale italiano prevede il pensionamento a 67 anni di età con 20 anni di contributi. Questi i requisiti certi fino al 2026. Poi potrebbero cambiare dovendo recuperare i mesi in più nell’aspettativa di vita che ha ripreso a salire dopo la fine della pandemia da Covid 19. L’ipotesi è che i quarantenni di oggi dovranno attendere 69 se non 70 anni per andare in pensione.

Evitiamo di pensare al domani e soffermiamoci sull’oggi. Oltre alla pensione di vecchiaia ci sono scivoli di pensionamento anticipato che permettono di lasciare il mondo del lavoro qualche anno prima dello spegnimento delle 67 candeline. C’è la pensione contributiva che si raggiunge a 64 anni, Quota 103 a 62 anni di età, l’APE sociale a 63 anni e cinque mesi. Queste le misure più note ma come anticipare l’uscita addirittura di sette anni?

Il pensionamento con sette anni di anticipo

La prima possibilità di pensionamento a 60 anni si rivolge alle lavoratrici con un figlio almeno. Lo scivolo è Opzione Donna e richiedere il raggiungimento di 35 anni di contributi più l’accettazione del sistema di calcolo contributivo. Questa soluzione, però, è dedicata solo alle caregiver, alle invalide con percentuale di disabilità dal 74% e alle disoccupate/impiegate in azienda in stato di crisi. In alternativa c’è un altro scivolo per la pensione con sette anni di anticipo.

Pensionamento 7 anni prima con Isopensione
Come funziona l’isopensione per la pensione a 60 anni (Abruzzo.cityrumors.it)

Si chiama isopensione e si ottiene in caso di esuberi in aziende con più di 15 dipendenti. L’isopensione, dunque, è un incentivo all’esodo per il personale in esubero erogato previo accordo tra datore di lavoro e sindacati. L’incentivo viene proposto a chi è prossimo alla pensione, massimo entro sette anni.

Accettando la prestazione, il lavoratore riceverà un assegno mensile sostitutivo della pensione con i soldi che il datore di lavoro verserà all’INPS. In più riceverà la contribuzione figurativa utile per il vero pensionamento.

Sarà l’azienda, dunque, a pagare il trattamento fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e dieci mesi di contributi oppure 41 anni e dieci mesi per le donne). Non molti datori di lavoro propongono questa misura dovendo pagare l’assegno mensile al dipendente ma dove l’alternativa è presente i vantaggi per il lavoratore sono da valutare attentamente.

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