INPS+cancella+le+pensioni+a+tanti%3A+anche+chi+%C3%A8+in+regola+coi+contributi+deve+sottostare+al+nuovo+requisito
abruzzocityrumorsit
/economia-e-finanza/inps-cancella-le-pensioni-a-tanti-anche-chi-e-in-regola-coi-contributi-deve-sottostare-al-nuovo-requisito.html/amp/
Economia e Finanza

INPS cancella le pensioni a tanti: anche chi è in regola coi contributi deve sottostare al nuovo requisito

Pensioni cancellate a migliaia di persone anche se sono in regola con i contributi. Vediamo cosa sta succedendo.

Immaginate di versare per tutta la vostra vita lavorativa contributi all’Inps per ricevere la tanto agognata pensione e trascorrere in serenità gli anni dell’anzianità. Una volta arrivati al traguardo, immaginate che, dopo un po’, l’Inps decida di cancellare la vostra pensione: a quel punto non riceverete più nulla.

INPS cancella le pensioni a tanti: anche chi è in regola coi contributi deve sottostare al nuovo requisito-Abruzzo.cityrumors.it

Non è un incubo: purtroppo è quello che sta accadendo a migliaia di persone. L’Inps ha comunicato che verranno cancellate migliaia di pensioni: moltissimi anziani non riceveranno più il loro assegno previdenziale pur avendo tutti i contributi in regola. Si è già diffuso il panico.

Pensioni: se rientri in questa categoria, non la riceverai più

Stop alle pensioni per migliaia di persone. Nonostante siano in regola con tutti i requisiti e con la contribuzione, l’Inps cancellerà migliaia di assegni previdenziali. Vediamo chi è a rischio.

Anche se sembra un paradosso, chi va in pensione a 67 anni con la legge Fornero, se vuole, dopo il pensionamento può benissimo tornare a lavorare anche con un regolare contratto da dipendente. Infatti in Italia reddito da lavoro e reddito da pensione non sono in contrasto ma sono cumulabili.

La comunicazione per questi pensionati per la fine della pensione-Abruzzo.cityrumors.it

Chi, invece, accede alla pensione con Quota 103 oppure con Ape sociale non può tornare a lavorare. Quota 103 consente di andare in pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi; Ape sociale, invece, consente il pensionamento a 63 anni e 5 mesi con 30 o 36 anni di contribuzione, a seconda della categoria di appartenenza.

Questa misura non si rivolge a tutti ma solo a:

  • caregiver dal almeno 6 mesi;
  • disabili con invalidità pari o superiore al 74%;
  • disoccupati che non ricevono più la Naspi;
  • addetti ai lavori usuranti da almeno 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7. Solo per questa categoria il requisito contributivo è di 36 anni anziché di 30.

Entrambe le misure presentano degli svantaggi dal punto di vista economico: chi opta per Quota 103, infatti, riceverà una pensione interamente ricalcolata con il sistema contributivo; chi, invece, opta per Ape sociale riceverà un assegno previdenziale che non potrà mai superare 1500 euro al mese e non avrà diritto né alla tredicesima né alla quattordicesima.

Ma chi ha scelto di andare prima in pensione con una di questa due misure, non può rimettersi a lavorare per arrotondare l’assegno: se lo farà, l’Inps sospenderà subito l’erogazione della pensione e chiederà indietro le somme erogate in precedenza. Unica eccezione consentita: il lavoro autonomo occasionale ma fino ad un massimo di 5000 euro l’anno.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.