Il datore di lavoro non paga il TFR, ma è inserito nel CU: come non perdere i soldi

L’azienda ha inserito il TFR nel CU ma non l’ha pagato, cosa succede? È una prova di avvenuto pagamento? Ecco come comportarsi.

Partiamo dalle definizioni che sono sempre molto importanti anche per farci capire come agire, eventualmente anche attraverso vie legali; il CU, la certificazione unica ex CUD, è un vero e proprio documento fiscale attraverso il quale si certifica l’acquisizione di un reddito. È compito del datore di lavoro, nel ruolo di sostituto di imposta, compilare il CU e di conseguenza attestare i redditi da lavoro dipendete e assimilati.

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Come comportarsi quando il TFR è segnalato nel CU ma non è stato pagato -Abruzzo.cityrumors.it

Il CU deve essere trasmesso entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello di imposta e viene inviato anche all’Agenzia delle Entrate. Va da sé che le voci contenute all’interno del CU riguardano quindi tutti quegli accrediti che servono a creare reddito e che servono alla definizione del pagamento Irpef.

Una delle voci riguarda anche il famosissimo TFR ovvero il trattamento di fine rapporto versato dal datore di lavoro. Cosa succede però se il TFR è segnalato nel CU ma non è stato effettivamente pagato? È bene sapere che in questi casi non basta la mera presenza nella Certificazione a dimostrare il relativo pagamento; l’effettivo versamento deve essere dimostrato dal datore di lavoro in altri modi.

TFR segnalato ma non pagato, come comportarsi

La prima cosa da sottolineare, quindi, è che sta al datore di lavoro dimostrare che il pagamento del TFR segnalato nel CU, così come in busta baca, è effettivamente venuto. Questo vuol dire che, qualora il dipendente si accorgesse che il TFR è stato segnalato ma non pagato può agire per vie legali presentando questi documenti come prova a proprio favore.

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Il dipendente può usare la CU a proprio vantaggio (foto Agenzia delle Entrate) -Abruzzo.cityrumors.it

La Certificazione ha un mero valore dichiarativo ragion per cui la sottoscrizione del lavoratore all’atto non costituisce quietanza, ma indica semplicemente che ha ricevuto il documento. Per questo motivo può poi evidentemente usare la stessa documentazione a proprio favore e richiedere al datore di lavoro il pagamento delle somme dovute. Sta al dipendente però controllare che il TFR sia stato effettivamente versato o meno.

Il datore di lavoro per dimostrare l’effettivo avvenuto pagamento delle somma e può farlo presentando apposita documentazione, come ad esempio il bonifico bancario che attesta il versamento. Per qualsiasi dubbio o domanda chiedi sempre prima di intraprendere qualsiasi azione.

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