Il denaro donato agli sposi durante un matrimonio deve essere o no dichiarato al Fisco? Facciamo chiarezza
Regalare denaro ai novelli sposi in occasione delle nozze è un’abitudine molto diffusa. Ma fino a che punto è possibile spingersi senza rischiare di mettere in allerta il Fisco? Tutti sanno che la maggior parte delle proprie entrate è oggetto di imposte che annualmente devono essere versate all’Agenzia delle Entrate, ovvero allo Stato italiano.
Le cose cambiano leggermente quando il passaggio di denaro avviene sotto forma di donazione, ad esempio tra genitori e figli o tra nonni e nipoti. Ciò nonostante vi sono ugualmente dei limiti in termini di importi oppure dei requisiti da rispettare affinché la donazione possa essere considerata ‘esentasse’. Cosa accade invece durante il giorno più bello della vita di coppia, ovvero il matrimonio? Facciamo chiarezza e scopriamolo.
Quando si prepara la lista nozze le coppie in procinto di sposarsi includono, nella maggior parte dei casi, anche la possibilità di ricevere un regalo in busta, ovvero una donazione di somme di denaro in contanti al posto di un dono concreto. Questo fa però sorgere dei dubbi in merito al rischio che questi importi debbano essere successivamente dichiarati al Fisco dai novelli sposi andando dunque a versare le dovute tasse.
A tal proposito è importante sottolineare che, in realtà, questo tipo di donazione in occasione di una ricorrenza speciale come per l’appunto il matrimonio vuole essere pensato proprio allo scopo di evitare l’evasione o il riciclaggio di denaro. Quando si tratta infatti di ‘modico’ valore non è necessario procedere con un atto pubblico dichiarativo.
Ad essere nulle sono invece le donazioni di carattere non modico ed effettuate senza il relativo atto di donazione: queste potrebbero successivamente essere impugnate, non solo sotto il profilo fiscale ma anche dal donante per richiederne la restituzione.
Non vi è però un preciso valore di riferimento che identifichi il modico o il non modico ed occorrerà dunque valutare caso per caso. Restando in ambito nozze, dunque, è consentito fare i classici regali in busta senza dover procedere con atti formali o con il pagamento di imposte ma solo entro una certa soglia.
Al di sopra di essa invece diventa più concreto il rischio di incorrere in possibili accertamenti fiscali trovandosi a doversi difendere dalle eventuali contestazioni legate al trasferimento di denaro. A tal proposito il limite massimo consentito dalla legge è, per il 2024, pari a 5000 euro in contanti.