Pescara. E’ polemica sugli aumenti Tari che hanno riguardato principalmente alcune attività commerciali, specie del settore alimentare.
“Siamo delusi dal provvedimento adottato dal Comune di Pescara in materia di Tari, che prevede ulteriori aumenti alle tariffe che gravano sulle attività economiche che già erano fra le più alte a livello nazionale”, ha affermato il presidente di Confcommercio, Franco Danelli, che rileva:
“Ci saremmo aspettati invece, anche in considerazione del grave momento di crisi attraversato dalle piccole e medie imprese, una riduzione delle stesse. Le tariffe richieste a ristoranti e pizzerie, che sfiorano i 18 euro a mq., o a bar, ortofrutta e pescherie, che superano i 15 euro a mq., sono spropositate e insostenibili per le imprese”.
“Sono anni che chiediamo l’adozione di alcune misure, già applicate in tanti comuni, per ridurre il peso della Tari, sulle attività economiche più penalizzate ma purtroppo ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro positivo in merito”.
Secondo Giuliano Diodati, assessore alle Finanze, gli aumenti che hanno toccato le categorie commerciali oscillano tra l’1,50 e il 3 per cento e si tratterebbe di aumenti già calmierati, in quanto partono dalla tariffa base del 2016:
“La base da cui siamo partiti non è quella degli anni scorsi, ma è una tariffazione più leggera, quella del 2016, che ci ha consentito comunque di limitare e calmierare gli aumenti delle nuove tariffe: nello specifico delle utenze non domestiche a cui si riferisce la Confcommercio, infatti, gli aumenti si assestano in media fra l’1,50 e il 3 per cento scorrendo le varie categorie, commerciali e di altro segno ricomprese fra queste. In pratica, grazie alle diminuzioni dello scorso anno il peso su questa classe di contribuenti è stato più che contenuto”.
Riguardo alla decisione di aumentare le tariffe, Diodati afferma che questa scelta è stata fatta nell’ottica di reperire risorse da investire in determinati settori:
“La difesa del suolo cittadino e la crescente attenzione alla manutenzione della città, sono priorità su cui dobbiamo ora concentrare la nostra azione e che ci hanno costretto a rimodulare le tariffe: c’è bisogno di investire sulla prevenzione del rischio idrogeologico e degli allagamenti con una più intensa attività manutentiva su tombini e caditoie; è indispensabile poi potenziare la raccolta differenziata per portare Pescara più vicina a quanto richiedono le normative e consentire risparmi futuri alle famiglie prodotti dal nuovo modello, bene, queste attività richiedono risorse ed equilibri che dobbiamo trovare perché la città ne ha bisogno”.
E, ricordando le tariffe agevolate del 2016, prosegue:
“Con il piano di riequilibrio finanziario abbiamo rimesso in carreggiata l’amministrazione cittadina, pagando gli imponenti debiti accumulati, recuperando una gestione virtuosa e soprattutto razionale basata sulle reali possibilità dell’Ente, puntando in modo determinante su risorse in arrivo da fonti europee, statali e regionali, al fine di utilizzare le proprie per i settori più in emergenza, fra cui la manutenzione e il sociale”.
“Questa gestione ci ha consentito di razionalizzare risorse e rendere più leggera la Tari nel 2016, sia per le famiglie che per le imprese, con dei decrementi percentuali anche piuttosto sensibili rispetto al passato e nonostante la condizione di predisse sto”.
Riguardo alla possibilità di agevolare le piccole imprese, Diodati conclude:
“Non siamo chiusi alla ricerca di agevolazioni, specie quelle che tengano conto della situazione difficile che le imprese stanno vivendo. Una di queste misure è già efficace con lo slittamento al 28 febbraio della prima rata della Cosap varata proprio ieri e in tal senso non chiudiamo la porta ad altre possibilità se i numeri ce lo consentiranno, esattamente com’è accaduto lo scorso anno”.
“Benvenute, dunque sinergie e idee come chiede la Confcommercio, perché l’Amministrazione possa dare servizi e risposte di qualità alla comunità dei contribuenti verso cui indirizziamo le nostre comuni azioni”.