Pescara. Presentate le linee guida del Piano marketing per il turismo.
Il documento è stato elaborato in condivisione con la DMC Le Terre del Piacere e illustrato in conferenza stampa dal sindaco, Marco Alessandrini; dall’assessore a Turismo e Attività produttive, Giacomo Cuzzi; da Emilio Schirato presidente del CdA del DMC Le Terre Del Piacere; dal direttore Carlo Ucci, redattore del piano.
“E’ la prima volta che la costruzione del piano di marketing per il turismo viene concertata fra un ente pubblico e operatori privati”, ha sottolineato Schirato. “Ed è anche la prima volta che Pescara si troverà con altre realtà vicine, come Chieti, ricompresa in uno stesso piano. Le linee tengono presenti tutte le vocazioni cittadine: mare, arte, fiume, cultura, culto, infrastrutture, c’è di tutto del territorio, linee che potranno tradursi in azioni concrete da subito, per il 2016”.
“Il piano parte dalla promozione e dallo sviluppo integrato del territorio: si rivolge infatti anche Chieti e ai Comuni intorno alla città”, ha proseguito Ucci. “Pescara punterà a diventare la porta d’Abruzzo, perché ad oggi Pescara è la destinazione-Abruzzo a tutti gli effetti: chi arriva in Abruzzo atterra, o approda, o esce a Pescara, la città snodo per tutte le direzioni. Dobbiamo cominciare a capire che per questa posizione e per l’intermodalità siamo i primi ad incontrare il mondo che entra in Abruzzo. Dunque Pescara deve saper comunicare a livello internazionale, perché oggi non lo fa”.
“Altro obiettivo è operare in sinergia fra imprenditori pubblici e privati, perché è l’unico modo per concepire un’azione collegata al territorio. Nelle linee guida si lavorerà sui distretti, i cluster: i distretti di riferimento guardano all’aeroporto, in cui Pescara dovrà far sentire comunque la sua linea sulle scelte; c’è un distretto portuale, che significa infrastruttura porto ma anche valorizzazione del borgo marino pescarese; il distretto fluviale, perché il Pescara è un elemento capace di intercettare fattori di internazionalizzazione; il distretto del mare, inteso non come risorsa principale della città, ma come dimensione capace di far emergere anche tutto il territorio circostante; il distretto commerciale, dobbiamo far tornare la gente a fare la spesa a Pescara, avviando un concetto di centro commerciale naturale che sia arricchito da eventi e animazione; il distretto ambientale lo abbiamo identificato nella pineta pescarese, enorme polmone verde che funziona; infine c’è un distretto virtuale, costituito dalle opportunità di lavoro innovative, dalle start up, da una creatività che a Pescara appartiene. Un esempio a cui guardare è Barcellona: si è puntato sulla città per esaltare tutto il territorio. Può accadere anche a Pescara”.