Lanciano. Abolire gli studi di settore, autentico flagello per la piccola imprenditoria italiana. E’ questa la proposta avanzata da ‘Sovranità – Prima gli Italiani’, movimento promotore sul territorio delle idee di Matteo Salvini, di fronte alle gravi difficoltà affrontate dal settore della piccola e media impresa, vero asse trainante dell’economia italiana, nell’area frentana così come in tutta la nazione.
“E’ impossibile non stupirsi di come di fronte ai dati allarmanti per quanto riguarda la crisi delle imprese a carattere artigiano nella provincia di Chieti, fotografati dagli sconfortanti dati divulgati alcuni mesi fa da Confartigianato Abruzzo, le autorità locali non abbiano espresso il proprio sostegno ai piccoli imprenditori locali”. E’ quanto afferma in una nota Marco Pasquini, responsabile lancianese Sovranità.
“Una delle principali ragioni di questo declino – prosegue Pasquini – che colpisce principalmente il settore delle costruzioni è da attribuirsi al meccanismo degli ‘studi di settore’, attraverso il quale il fisco applica una tassazione alle imprese sulla base delle entrate presunte, e non di quanto effettivamente fatturato. Questo strumento, teoricamente ideato per ‘combattere l’evasione’, di fatto impone all’imprenditore una tassazione ingiusta ed eccessiva rispetto alle entrate, o lo costringe ad un complicato iter per dimostrare di non essere un ‘evasore’. Contro questo sistema è fondamentale avviare una battaglia di sensibilizzazione che parta dai centri locali, con sindaci ed assessori che sappiano porsi concretamente a sostegno dei lavoratori e delle imprese locali vessati da un fisco predatorio”.