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Economia e Finanza

Darò casa a mio figlio in comodato d’uso, quanto pagherò di IMU?

Scopri se dovrai pagare l’IMU concedendo una casa in comodato d’uso a tuo figlio e quali sono le agevolazioni fiscali che puoi ottenere

Per comprendere cosa può accadere nell’ipotesi in cui venga concessa in comodato d’uso una casa in favore di un figlio, o in generale di un familiare, è importante ricordare brevemente cosa sia l’IMU. L’imposta municipale sugli immobili, anche detta imposta municipale propria, è un tributo diretto di tipo patrimoniale, che riguarda nello specifico i beni immobili e che è andato a sostituire l’ICI nel 2012, anno della sua entrata in vigore.

Cosa cambia sul pagamento dell’IMU la concessione in comodato d’uso di una casa a un figlio?-abruzzo.cityrumors.it

Ora, dato che questa particolare imposta si applica sugli immobili diversi dalla prima casa, ovvero dalla residenza abituale del relativo proprietario, quindi, se hai più di un immobile, oltre all’abitazione principale, e decidi di concederlo in comodato d’uso a tuo figlio, pagherai ancora l’IMU e, se si, quanto pagherai? Scopriamolo.

La legge 160 del 2019 ha apportato delle modifiche alla disciplina dell’IMU e, in particolare, al comma 747, l’articolo 1 specifica cosa accade nel caso di concessione d’immobile in comodato d’uso. Vediamo nel dettaglio.

IMU: pagare entro il 2025 per evitare il rischio di provvedimenti

Il comma 747 dell’articolo 1 della legge 160 del 2019, nel caso in cui decida di concedere in comodato d’uso gratuito un immobile di cui sei proprietario a tuo figlio, ti dà diritto a una riduzione del 50% sull’IMU che avresti dovuto pagare su quella casa. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire se però possiedi i requisiti necessari per usufruire della riduzione prevista dalla normativa.

Si ha diritto a una riduzione del 50% sull’IMU in casa di comodato d’uso in alcune ipotsi-abruzzo.cityrumors.it

Vediamo in primo luogo cosa s’intende per comodato d’uso. In base all’articolo 1803 del codice civile il comodato d’uso è quel contratto con cui “una parte consegna all’altra una cosa mobile e immobile affinché se ne serva per un tempo o un uso determinato, con l’obbligo di restituire la cosa ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito”. Tenuto presente ciò, possiamo ora comprendere meglio quali siano i requisiti per una riduzione ai sensi della l. 160 del 2019.

Innanzitutto, la riduzione del 50% sull’IMU spetta se il contratto di comodato d’uso viene registrato entro 20 giorni, in caso di contratto scritto, o se si presenta richiesta di registrazione all’Agenzia delle entrate in caso di contratto verbale. L’altro requisito fondamentale riguarda i soggetti tra cui viene stipulato questo particolare negozio giuridico.

Il contratto di comodato d’uso dev’essere concluso tra genitori e figli, ovvero tra parenti in linea retta entro il primo grado. Poi, per ottenere la riduzione è necessario che il comodatario utilizzi l’immobile come abitazione principale, che questo non rientri nelle categorie catastali di lusso e che il comodante possegga un solo immobile in Italia oltre all’abitazione principale.