L’Agenzia delle entrate ha rilasciato la risoluzione numero 60 dell’8 novembre 2023, emanando una lunga lista di codici tributo da utilizzare in caso di comunicazioni
Il terribile periodo della pandemia da Covid-19 ci ha fatto conoscere una capillare politica dei bonus che, nonostante il welfare esistente nel nostro Paese da anni, non avevamo mai conosciuto. Misure che hanno continuato a essere erogate, anche per via della difficile situazione economica di questi anni. Ovviamente, nel tempo, non sono mancati gli abusi e le truffe. Oggi, quindi, i controlli sono molto più serrati. E in tanti rischiano di dover restituire i sussidi e gli incentivi. Attenzione!
In questi ultimi anni sono state tante le misure incentrate sull’istituzione di bonus mirati a sostenere cittadini e imprese in un periodo economicamente critico. Queste iniziative, delineate come parte di un piano più ampio di ripresa economica, hanno mirato a mitigare gli impatti negativi della crisi attuale.
Abbiamo visto bonus destinati alle famiglie, concepiti per alleviare le pressioni finanziarie sulle fasce più vulnerabili della società. Questo sostegno finanziario mira a coprire le spese di istruzione, salute e benessere delle famiglie. Ma anche quelli destinati alle imprese con incentivi finanziari per stimolare la ripresa economica. Non solo, bonus riguardanti l’ambiente, con grande attenzione verso la sostenibilità e l’innovazione per un’economia più verde.
Ovviamente, nel tempo, non sono mancate le polemiche, dovute anche a tante truffe e tanti beneficiari che non avrebbero dovuto ricevere somme e detrazioni. Per questo, nel tempo l’Agenzia delle Entrate ha predisposto (spesso di concerto con la Guardia di finanza) controlli sempre più serrati. Come quelli che riguardano i bonus di oggi.
Controlli a tappeto sui bonus
L’Agenzia delle entrate ha rilasciato la risoluzione numero 60 dell’8 novembre 2023, emanando una lunga lista di codici tributo da utilizzare in caso di avvisi bonari inviati in seguito ai controlli automatizzati sulle dichiarazioni dei redditi e relativi alla fruizione di una serie di agevolazioni, dal bonus affitto per le imprese turistiche ai crediti d’imposta energia.
I controlli sono effettuati su oltre 25 agevolazioni. Ecco quali: bonus agenzie di viaggi e tour operator, bonus editoria, bonus videogiochi, bonus affitto imprese turistiche, bonus IMU in favore di imprese turistiche-ricettive.
Diversi poi quelli relativi ai crediti d’imposta: per l’acquisto di gasolio per l’esercizio delle attività di trasporto; e-commerce delle imprese agricole; in favore delle fondazioni Its Academy; investimenti ZLS; in favore delle attività di trasporto di passeggeri con navi minori in acque lagunari; investimenti nel comune di Campione d’Italia; per l’acquisto del componente AdBlue necessario per la trazione dei mezzi di trasporto di ultima generazione; per l’acquisto di prodotti derivanti da riciclo e riuso; a favore delle imprese energivore; a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale; a favore delle imprese non energivore; a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale; per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e/o della pesca.
Controlli poi, sulle imposte sostitutive: sul maggior valore attribuito alle attività immateriali; dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali sulle somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità; dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali sulle somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità maturate in Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta e versata fuori regione; sui redditi di capitale e sui redditi diversi derivanti dalla cessione o dal rimborso di quote o azioni di OICR; sui redditi di capitale compresi nei capitali corrisposti in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione; su plusvalenze e altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività; sul valore delle cripto-attività rideterminato al valore normale; dell’imposta di bollo sui rapporti aventi ad oggetto le cripto-attività.
Nei campi specificamente dedicati devono essere inseriti anche il codice atto e l’anno di riferimento per esteso che sono indicati all’interno delle comunicazioni di irregolarità ricevute in seguito ai controlli sulle dichiarazioni e sui bonus fruiti.