Chieti. Una missiva accorata, indirizzata ai parlamentari eletti in provincia di Chieti rispettivamente, in rigoroso ordine alfabetico, Gianluca Castaldi, Camillo D’Alessandro, Luciano D’Alfonso, Nazario Pagano, Gianfranco Rotondi, Daniela Torto e Gianluca Vacca, per rivedere le nuove normative statali che promettono di complicare ulteriormente la vita delle imprese.
Porta la firma in calce di Confcommercio Chieti che scende in campo a tutela dei tanti associati preoccupati dai nuovi fardelli previsti dallo Stato a carico delle imprese come la moneta elettronica, l’incremento dei costi delle commissioni o i registratori di cassa che dovranno essere aggiornati o riacquistati senza dimenticare, ovviamente, le difficoltà legate alla fatturazione elettronica già introdotta. Per questi motivi Confcommercio Chieti chiede un pronto intervento della classe politica che rappresenta il territorio in Parlamento con l’augurio che le novità previste dallo Stato a danno di una categoria allo stremo delle forze vengano riviste o comunque rinviate per almeno sei mesi in modo da consentire ai commercianti ed agli artigiani di dedicarsi con serenità alle vendite natalizie che rappresenteranno una sorta di ultima spiaggia di un anno capace di far raschiare il fondo del barile all’intera categoria. In particolare Marisa Tiberio, presidente di Confcommercio Chieti, nella lettera inviata ai parlamentari eletti in provincia, ha chiesto l’abbattimento dei costi di commissione dei Pos e un investimento necessario all’acquisto o all’aggiornamento dei registratori di cassa a cui si aggiunge l’installazione dei lettori legati al portale “Lotteria degli scontrini”.
L’auspicio di Confcommercio Chieti è che il Governo conceda alle imprese un tempo tecnico ragionevole per adeguarsi a cambiamenti che si annunciano piuttosto complessi. Non a caso Confcommercio nazionale, attraverso le parole del presidente Sangalli, e molti altri presidenti regionali di Confcommercio, avevano invitato il Governo ad una profonda riflessione sull’argomento. Questo perché da un lato si continua a sbandierare il taglio delle tasse alle imprese per favorire il rilancio economico del Paese mentre, dall’altro, si adottano provvedimenti che ostacolano di fatto le piccole imprese. “Piuttosto- afferma il presidente Tiberio- si cerchi di scovare gli evasori tra i grandi del web così come ai factory outlet mettendo il settore moda in un’autentica par conditio con il piccolo negozio al dettaglio. L’inadeguata azione fiscale governativa penalizza i negozi di vicinato e provoca la chiusura dei tanti piccoli esercizi commerciali. Servono, subito, regole uguali per tutti.”