Chieti. Il piccolo commercio è ormai in agonia anche a causa della pandemia Covid 19 eppure la Regione torna a discutere dell’opportunità di rigenerare le aree industriali dismesse con l’insediamento di nuovi centri commerciali.
Confcommercio, impegnata nella campagna “#sottocasa” a sostegno dei negozi delle città schiacciati dalla crisi sanitaria, economica e dai grandi gruppi online, non ci sta e avverte: “Coerentemente e convintamente diciamo “no” a questo ennesimo tentativo di riconvertire gli spazi industriali dismessi in altri centri commerciali a favore della grande distribuzione- afferma Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti- in un momento drammatico in cui prioritariamente bisognerebbe profondere impegno e lanciare proposte per la salvezza del piccolo commercio e delle botteghe storiche.” Una presa di posizione arrivata dopo che sul tavolo regionale, ancora una volta, è giunto con il vestito buono della “rigenerazione urbana”, il progetto di legge denominato “Disposizioni per il recupero, la riconversione e la riqualificazione delle aree produttive” a firma del presidente della II Commisione Territorio, Manuele Marcovecchio.
“La rigenerazione è un processo che non ha regole predefinite e deve adattarsi al caso concreto. Di certo- aggiunge la presidentessa Tiberio- l’area di Chieti-Pescara di sicuro non ha bisogno di altri insediamenti. Inoltre un fattore importante in un programma di rigenerazione urbana è il coinvolgimento degli attori sociali. Rigenerare, infatti, non deve solo favorire la trasformazione fisico spaziale del territorio ma deve contribuire anche al miglioramento del contesto economico, sociale ed ambientale.” Obiettivi che non sembrano appartenere al progetto di rigenerazione urbana sottoposto all’attenzione della Regione.
“Si pensi piuttosto a rafforzare le politiche attrattive dei centri storici, ormai agonizzanti. Si pensi a favorire interventi di rigenerazione urbana che abbiano come finalità la rivitalizzazione del centri urbani, centrali e periferici. Si pensi ancora- sottolinea Tiberio- ad interventi di rigenerazione commerciale coniugati con interventi di riquailificazione urbana anche collegati al turismo oltre che ad aiuti rafforzati per le aree interne.”