Chi ha il compito di decidere gli orari di accensione dei termosifoni per chi vive in condominio? Le regole in vigore parlano chiaro.
Non tutti amano vivere in condominio, soprattutto perché si teme di andare incontro a liti anche piuttosto accese con i vicini, ma soprattutto perché è necessario seguire norme che si devono conoscere e rispettare. Ogni eventuale discordanza deve essere gestita dall’amministratore e può essere discussa nel corso delle assemblee che si tengono periodicamente.
Ci sono regole ben precise anche in merito a un aspetto che non può che essere importante per tutti, ovvero gli orari di accensione dei termosifoni in caso di riscaldamento centralizzato, cosa fondamentale soprattutto per chi resta a casa per diverse ore della giornata (è il caso di casalinghe, pensionati e di chi fa smart working).
Alcuni possono essere più freddolosi di altri, per questo potrebbero avere l’esigenza di mantenere attivi i caloriferi più a lungo, in modo particolare se le temperature iniziano ad abbassarsi già nei primi giorni di settembre, circostanza tutt’altro che rara al Nord. Essere ligi è importante, così da non andare incontro a diatribe che possono essere evitate.
Orari di accensione dei termosifoni in condominio: la regola
Avere il riscaldamento centralizzato può non essere l’ideale per chi vive in condominio perché non consente di decidere liberamente come gestirlo. Gli edifici in cui questo è presente sono però numerosi, anche se possono portare a dispute tra i residenti in merito a chi si può lamentare del freddo e chi del caldo.
Su questo tema ci sono regole ben precise da rispettare, sia rispetto alla data di accensione sia rispetto agli orari. A seconda della zona in cui si vive ogni anno vengono comunicati i giorni in cui poter procedere, anche se a volte possono esserci possibili deroghe qualora la temperatura possa richiederlo, nello specifico però è l’amministratore a scegliere, pur tenendo come riferimento le decisioni valide a livello nazionale.
È la zona climatica di appartenenza a essere determinante, anche se possono esserci in alcuni casi differenze a livello regionale, addirittura comunale, qualora dovessero essere emesse ordinanze ad hoc. La situazione è la stessa anche in merito alle ore di accensione giornaliere. Un inquilino, se dovesse averne la necessità, può quindi decidere di diminuire gli orari di accensione e di spegnimento dei suoi termosifoni, ma solo entro queste soglie.
Il riscaldamento centralizzato può restare attivo dalle 5 del mattino alle 23, eventuali variazioni di orario o limitazioni devono essere inserite nel regolamento condominiale. È proprio per questo che si può agire secondo due differenti strade:
- organizzare un’assemblea di condominio e indire una votazione in cui potranno esprimersi tutti i residenti;
- lasciare la possibilità all’amministratore di decidere, se non dovesse esserci una delibera da parte dell’assemblea.
Se invece dovesse esserci nello stabile il riscaldamento autonomo, ognuno può agire liberamente. In entrambi i casi, è però indispensabile non rispettare la normativa che limita a 19 gradi la temperatura massima nelle abitazioni private e anche negli spazi pubblici. Eventuali modifiche potranno essere apportate, ma per far sì che entrino in vigore è necessario convocare un’assemblea.