Rimborsi, come intervenire se il datore di lavoro non vuole anticiparli. Vediamo i dettagli di questa procedura.
I rimborsi che il lavoratore deve ricevere per un credito spettante dalla dichiarazione dei redditi, devono essere anticipati dal datore di lavoro, se quest’ultimo ha indicato proprio il datore di lavoro come sostituto d’imposta. Allo stesso modo qualora risultino dei debiti da parte del contribuente derivanti dalla dichiarazione, il datore di lavoro deve trattenerli dalla busta paga.
Un meccanismo semplice che però può incepparsi se il datore di lavoro rifiuta di effettuare l’anticipo. Si può innescare un fastidioso conflitto che può creare tensioni sul posto di lavoro. Come intervenire allora? Esistono diverse procedure per che vanno in soccorso con i lavoratori che si trovano in situazioni simili, novità possibili con il modello 730/2024.
Rimborsi, come procedere per ottenerli dal datore di lavoro
Da quest’anno è possibile non indicare il datore di lavoro come sostituto d’imposta, una possibilità che non era consentita negli anni passati. In questo modo sarà l’Agenzia delle Entrate ad effettuare il rimborso al contribuente, anche se i tempi di attesa sono decisamente più lunghi.
Ricordiamo che invece il datore indicato come sostituto d’imposta può versare già nella busta paga di luglio il rimborso IRPEF, se la dichiarazione è stata presentata nei tempi prestabiliti. l datore di lavoro poi recupera le somme anticipate successivamente, in sede di liquidazione di modello F24 relativo al mese successivo a quello in cui ha provveduto al rimborso.
I problemi potrebbero sorgere, se il datore di lavoro risulta incapiente, cioè che l’ammontare di tutti i rimborsi da riconoscere sia superiore a tutte le ritenute IRPEF dovute, addizionali comprese. A questo punto il datore di lavoro può versare solo una parte del rimborso, riconoscendo il residuo nei mesi seguenti.
Ma deve rispettare una condizione: se ci sono più dipendenti cui deve versare i rimborsi a più lavoratori, il datore incapiente deve riconoscere a tutti la stessa percentuale. Se le somme non possono essere versate nell’anno di riferimento, andranno indicate nella Certificazione Unica dell’anno successivo.
Il lavoratore a questo può recuperare il rimborso non effettuato nella dichiarazione dei redditi successiva o richiedere che sia l’Agenzia delle Entrate a procedere con il rimborso. Questa domanda va presentata, all’Ufficio territoriale competente del Fisco meglio se allegando la dichiarazione dei redditi del datore incapiente, entro 48 mesi.
Il datore di lavoro non può opporsi alla richiesta dei dipendenti che vogliono ricevere il rimborso IRPEF. Il lavoratore può rivolgersi a un avvocato o a un sindacato, con tempi abbastanza lunghi per la soluzione. Il datore di lavoro non può rifiutare l’anticipo del rimborso, ma per evitare questa situazione meglio accettarsi della sua disponibilità.