Sindaco e assessore Pantalone: “Confortanti i primi dati, il centro storico di Chieti è in linea e avanti per numero di attività alla situazione degli altri capoluoghi. Avanti tutta”
Chieti. Via libera del Tavolo tecnico per il Commercio, riunitosi da remoto nella mattinata odierna all’osservatorio permanente del settore. La riunione si è tenuta stamane in presenza di tutti i componenti dell’organismo voluto dall’Amministrazione e dalle Associazioni di categoria per condividere scelte e provvedimenti che hanno come orizzonte il commercio e l’intera filiera di settore della città.
“Si tratta di uno strumento che, su istanza della categoria, intendiamo concretizzare al fine di supportare l’economia di settore – illustrano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore al Commercio Manuel Pantalone – L’osservatorio che intendiamo costruire insieme alla categoria servirà a fornirci informazioni sull’evoluzione, a livello comunale, del reddito e dei consumi (aggregati e disaggregati per tipologie di beni) e sui comportamenti di consumo degli acquirenti. Si tratta di un focus delle dinamiche della filiera commerciale, in particolare della domanda, utile come strumento di conoscenza, ma soprattutto di programmazione, al fine di interpretare al meglio questo importante momento di ripartenza. Si parte dall’analisi dei dati sul numero di attività al dettaglio nel centro storico, che è subito consolante, perché le cifre emerse dalle ultime statistiche del Centro studi della Confcommercio aggiornate al giugno scorso, ci vedono perfettamente in linea con gli altri capoluoghi assimilabili al nostro, non solo abruzzesi e con un potenziale addirittura maggiore di città con il doppio degli abitanti. Sono 174 le attività registrate nel centro storico teatino, contro le 133 di Pescara e le 135 di Ascoli Piceno. Dati che ci inducono a proseguire sulla via del rilancio del commercio cittadino e che danno manforte anche all’ultima iniziativa partita con il progetto CompraTeatino, mirata proprio ad esprimere tutto il potenziale della nostra città e del suo comparto commerciale storico. L’Osservatorio avrà come motore un numero ristretto di sigle, saranno quelle che hanno centri studi nazionali, come Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato e in parte Aniac, che ci consentiranno di analizzare i flussi e trarne giovamento con iniziative e decisioni condivise”.