Casa in affitto e disdetta del contratto: quali sono le modalità e le occasioni entro cui si può recedere. I dettagli.
Affittare una casa può rappresentare una soluzione ideale per molti, tuttavia, ci possono essere momenti in cui sia l’inquilino che il proprietario possono trovare necessario interrompere il contratto di affitto. Questo non è un processo semplice, dato che il contratto di locazione è un documento legale che vincola entrambe le parti. Per poterlo interrompere correttamente, è necessario conoscere cosa stabilisce la legge in merito.
In Italia, il mercato degli affitti gioca un ruolo fondamentale nel settore immobiliare. Molti italiani, soprattutto nelle grandi città e nelle aree metropolitane, scelgono di affittare una casa invece di comprarla, spesso per motivi economici o di flessibilità.
I contratti di affitto in Italia sono regolati dalla Legge 392/78, che stabilisce i diritti e i doveri sia del proprietario (locatore) che dell’inquilino (conduttore). Questa legge prevede diverse tipologie di contratti, tra cui il contratto a canone libero, il contratto a canone concordato e il contratto di comodato.
Secondo l’art. 27 della Legge 392/78, che regola le locazioni di immobili urbani, sia il proprietario che l’inquilino possono decidere di terminare il contratto di affitto in qualsiasi momento, con un preavviso di almeno sei mesi. Questo deve essere comunicato attraverso una lettera raccomandata. È possibile inserire nel contratto di locazione un periodo di preavviso differente, più lungo o più corto, in base alla decisione delle parti.
Tuttavia, se nel contratto non viene specificato un termine di preavviso per l’inquilino, il periodo di preavviso sarà comunque di sei mesi. In ogni caso, l’inquilino può decidere di rescindere il contratto, ma se questa possibilità non è inclusa nel contratto, è necessario che vi siano “gravi e imprevisti” motivi che non erano noti al momento della firma.
Per poter recedere dal contratto, l’inquilino deve inviare al proprietario una “lettera di disdetta” tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, entro i sei mesi dalla scadenza naturale o rinnovo del contratto. Durante il periodo di preavviso, l’inquilino è tenuto a pagare l’affitto anche se lascia la casa in anticipo.
Anche il proprietario ha il diritto di rescindere il contratto, ma deve comunicare la sua decisione all’inquilino con un preavviso di sei mesi. A differenza dell’inquilino, il proprietario può rescindere il contratto solo alla prima scadenza utile.
Sia l’inquilino che il proprietario hanno diritto di recedere dal contratto di affitto, ma è fondamentale conoscere le leggi e le procedure corrette per farlo. Questo aiuterà entrambe le parti a proteggersi e ad evitare possibili controversie legali.