Bonus mobili con ristrutturazione delle parti comuni: attenzione alla normativa che nessuno conosce

È possibile usufruire del bonus mobili qualora si effettui esclusivamente la ristrutturazione delle parti comuni di un immobile? Cosa dice la legge

Essendo disponibile già da diversi anni ormai la maggior parte delle persone è consapevole del fatto che per poter accedere al bonus mobili, che consente di ottenere il 50% delle spese sostenute entro certi limiti, si debbano effettuare interventi di ristrutturazione o di manutenzione ‘straordinaria’. Per l’anno 2023 il limite massimo sul quale si può calcolare la detrazione del bonus mobili (valido anche per l’acquisto di grandi elettrodomestici) è pari a 8.000 euro che passerà a 5.000 euro per il 2024 ed include anche le eventuali spese relative al trasporto/consegna e al montaggio.

Bonus mobili e interventi su parti comuni: cosa dice la legge
Ristrutturazione parti comuni e bonus mobili, i dettagli (Abruzzo.cityrumors.it)

Ciò che in tanti si domandano è se si possa accedere a questa detrazione, che viene restituita in dieci rate di uguale importo nell’arco di dieci anni, effettuando interventi di ristrutturazione delle sole parti comuni e se vi siano vincoli in tal senso. Vediamo cosa prevede la normativa in tal senso.

Bonus ristrutturazione delle parti comuni: si può accedere al bonus mobili? I dettagli

Prima di rispondere sulla base dei chiarimenti del Fisco occorre anche ricordare che il bonus è legato ad interventi di ristrutturazione edilizia effettuati a partire dal primo gennaio dell’anno che precede quello dell’acquisto di mobili ed elettrodomestici come lavastoviglie, lavatrici, asciugatrici, congelatori e frigoriferi (di specifiche classi).

La norma sul bonus mobili poco conosciuta
Ristrutturazione parti comuni e bonus mobili: come sfruttarlo (abruzzo,cityrumors.it)

Tornando al quesito, il Fisco ha spiegato che non è possibile usufruire del bonus mobili finalizzato all’arredo di un appartamento qualora l’intervento di ristrutturazione riguardi le parti comuni. Tutti i condomini possono avere diritto all’agevolazione, ognuno per la propria quota, ma soltanto qualora i beni acquistati vadano ad arredare le parti comuni stesse. Non si possono invece comprare mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo della “propria unità immobiliare”.

Come specificato dall’Agenzia delle Entrate nel chiarimento ad hoc, per “le parti condominiali i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, se acquistano arredi per la propria abitazione”. Per avere l’agevolazione anche per gli acquisti legati al proprio appartamento è invece indispensabile effettuare un intervento di recupero del patrimonio edilizio anche sulla singola unità immobiliare, oltre che sulle parti comuni dell’edificio residenziale. Un dettaglio, questo, da non sottovalutare perché potrebbe impedire l’accesso al bonus mobili.

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