Il 2025 parte con una buona notizia, ma non tutti potranno richiedere questo bonus: sarà destinato solo a un numero limitato di persone
Il nuovo anno inizia con una notizia che promette un sostegno concreto per chi affronta le sfide della non autosufficienza. Un bonus, una somma che può fare la differenza, e che dal 2 gennaio apre le porte alle richieste. Ma di cosa si tratta esattamente? E chi può accedere a questo aiuto?
Parliamo di un’integrazione all’assegno di accompagnamento, un sostegno pensato per gli anziani over 80 che si trovano in una condizione di bisogno assistenziale gravissimo e che hanno un reddito basso. Un aiuto concreto, tradotto in 850 euro mensili, che si sommano all’indennità di accompagnamento, per alleggerire un carico spesso pesante da sostenere.
Ma non è per tutti. Ci sono precisi requisiti da soddisfare per accedere a questo bonus. Vediamo nel dettaglio chi può presentare la domanda.
La prima condizione riguarda l’età, perché occorre aver compiuto 80 anni o più. Poi un’altra prerogativa è un bisogno assistenziale gravissimo, che deve essere certificato dall’INPS, attraverso una valutazione della Commissione medico-legale, basata anche sulle indicazioni fornite dalla Commissione tecnico-scientifica. Altro aspetto è avere un ISEE per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria ordinario, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro. Infine, si deve essere titolari dell’indennità di accompagnamento. Se questa è sospesa, non sarà possibile ottenere il bonus.
Come richiedere il bonus da 850 euro
E una volta ottenuto, a cosa servono questi 850 euro? La prestazione universale, erogata mensilmente, si compone di due parti. Una quota fissa, che corrisponde all’indennità di accompagnamento, e una quota integrativa, l’assegno di assistenza, pari appunto a 850 euro.
Questa somma è destinata a coprire le spese per il lavoro di cura e assistenza, sia attraverso l’impiego di lavoratori domestici con regolare contratto, sia tramite l’acquisto di servizi forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.
Un’opportunità importante, certo, ma con una platea ben definita. Secondo le stime, questa misura potrà raggiungere al massimo 24.500 persone, su un totale di 3,8 milioni di anziani non autosufficienti, di cui un milione già percepisce l’assegno di accompagnamento. Questo significa che solo una piccola parte degli anziani in difficoltà potrà beneficiare di questo sostegno.
Dal 2 gennaio 2025, le domande potranno essere presentate direttamente sul sito dell’INPS, attraverso la pagina dedicata “Decreto Anziani – Prestazione Universale”, utilizzando la propria identità digitale (SPID, CIE, CNS), oppure tramite i patronati. Un’opportunità da non perdere per chi ne ha i requisiti, un aiuto concreto in un momento di particolare fragilità.