L’assegno Inps sta per aumentare ma, nonostante ciò, la cifra fa infuriare i pensionati. Vediamo che cosa cambierà a breve.
La nuova legge di Bilancio 2025 ormai bussa alle nostre porte. Il Governo di Giorgia Meloni ci lavora da mesi avendo, tuttavia, a disposizione un budget davvero esiguo: circa 20 milioni di euro da cui sarà impossibile sforare in quanto il nostro Paese non può più fare debito.
L’Europa ha già avviato la procedura d’infrazione contro l’Italia e questo ha influenzato in misura importante le decisioni dell’Esecutivo sul da farsi per il prossimo anno. Ciò che, maggiormente, preoccupa noi cittadini sono due aspetti che riguardano tutti: tasse e pensioni.
Per quanto riguarda l’Irpef la situazione dovrebbe restare pressocché invariata e anche nel 2025 dovrebbero essere mantenute le 3 aliquote con l’accorpamento del primo e del secondo scaglione di reddito. Decisamente più complesso il fronte delle pensioni. E’ già stato annunciato un aumento ma, a quanto pare, la notizia anziché far gioire ha fatto infuriare i pensionati.
Pensioni: ecco cosa cambierà nel 2025
Le pensioni in Italia restano il problema più grande a cui nessuno riesce a mettere mano in modo definitivo. Liberare il campo dalla legge Fornero sembra diventato impossibile a meno di non far crollare tutto il sistema della previdenza sociale. Del resto anche aumentare gli assegni non è facile in quanto le casse dell’Inps non se la passano bene.
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, qualche settimana fa, era stato chiarissimo nel puntualizzare che, nel 2025, il Governo dovrà razionalizzare la spesa. Detto in parole semplici: bisognerà fare qualche taglio. Già, ma dove tagliare? Sicuramente non sulle aliquote Irpef che resteranno 3 e nemmeno sul taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro l’anno.
Non restano che le pensioni allora. Il prezzo di una manovra di Bilancio fatta con solo 20 miliardi di euro, lo pagheranno, principalmente, i pensionati. Come tutti sappiamo, ogni anno, le pensioni vengono rivalutate in base all’andamento dell’inflazione che fa aumentare il costo della vita.
Nel 2023 le pensioni furono rivalutate dell’8,1% e nel 2024 del 5,4%. A questa rivalutazione ne fu aggiunta un’altra dedicata esclusivamente alle pensioni minime. Nel 2025 la “musica” sarà completamente diversa. Tutte le pensioni verranno rivalutate dell’1,5%. Questo vuol dire che gli aumenti ci saranno ma saranno quasi impercettibili.
Ad esempio chi riceve il trattamento minimo dell’Inps, che, al momento, corrisponde a 598 euro, nel 2025 vedrà crescere il suo assegno mensile di appena 9 euro e riceverà 607 euro al mese. La delusione è davvero tanta. Ci si sarebbe aspettati un aumento più sostanzioso per fare fronte ai costi della vita che continuano a salire ma, evidentemente, il Governo non può fare altrimenti con le poche risorse a disposizione.