Buone notizie per i pensionati. Arrivano gli aumenti per chi prende la pensione, alcuni già da gennaio altri dovranno aspettare febbraio.
Il nuovo anno porta con sé una serie di cambiamenti, tra cui l’attesa rivalutazione delle pensioni per i cittadini italiani. Tuttavia, una circolare dell’INPS ha suscitato interesse e preoccupazione tra i pensionati, poiché ha delineato chi avrà diritto agli aumenti a gennaio e chi dovrà aspettare fino a febbraio.
Il cedolino di gennaio pubblicato nell’area personale MyINPS ha svelato un quadro eterogeneo per i pensionati. Mentre molti hanno notato l’assenza di incrementi diretti nei loro assegni pensionistici rispetto a dicembre 2023, una parte significativa ha già beneficiato degli aumenti tanto attesi. Cerchiamo di capire chi avrà un motivo per sorridere già a gennaio e chi dovrà aspettare un mese in più.
Aumento della pensione: chi lo riceverà e di quanto sarà
Il differimento della rivalutazione non coinvolge tutti i pensionati in maniera uniforme. I benefici di un aumento a gennaio sono destinati a coloro la cui pensione lorda non supera quattro volte il trattamento minimo, attualmente fissato a 567,94 euro a dicembre 2023.
Questi pensionati vedranno un incremento massimo del 5,4%, pari a circa 122 euro lordi. Al di là di questa soglia, le percentuali di incremento diminuiscono progressivamente:
- 4,6% per importi tra 4 e 5 volte il minimo (2.840 euro).
- 2,9% per importi tra 5 e 6 volte il minimo (3.308 euro).
- 2,5% per importi tra 6 e 8 volte il minimo (4.544 euro).
- 2% per importi fino a 10 volte il minimo (5.679 euro).
- 1,2% per importi superiori a 10 volte il minimo.
Nonostante la definizione di una nuova modalità di rivalutazione delle pensioni nella legge di Bilancio 2024, alcuni pensionati non vedranno aumenti nei loro cedolini di gennaio. La ragione dietro questo ritardo è la necessità di ratificare formalmente il sistema, che al momento è ancora in fase di attesa di approvazione.
Il sistema introduce percentuali di rivalutazione diverse rispetto al 2023, soprattutto per le pensioni che oscillano tra 4 e 5 volte il trattamento minimo e per quelle che superano 10 volte il trattamento minimo. Il ritardo nella riflessione di questi aumenti nei cedolini di gennaio è un approccio precauzionale adottato dall’INPS per evitare possibili correzioni durante la fase di conversione parlamentare della legge.
Al fine di garantire la stabilità del sistema e evitare confusioni, l’applicazione effettiva della rivalutazione è stata posticipata a febbraio. I pensionati interessati vedranno quindi gli aumenti reflessi nei loro cedolini insieme agli arretrati per il mese di gennaio.