Finalmente un’ottima notizia per tutte le famiglie italiane: l’assegno INPS è aumentato di 700 euro. Per averlo bisogna però affrettarsi.
Tantissimi italiani aspettano pazientemente i consueti aiuti del governo per sostenere in parte la propria famiglia. In questo momento ci sono fortunatamente molti bonus, assegni e altri contributi economici in grado di mitigare le spese mensili. I più richiesti sono senza dubbio l’assegno unico e universale, i bonus asilo nido, l’assegno di inclusione, il bonus luce e gas e tanti altri.
Tuttavia, uno degli assegni che è aumentato di più è quello rilasciato dall’INPS: secondo le ultime dichiarazioni, l’attesissimo sussidio è addirittura cresciuto di 700 euro. Per ottenerlo bisogna però affrettarsi, poiché la scadenza per presentare la domanda si sta avvicinando.
Uno dei cambiamenti più importanti avvenuti di recente è senza dubbio il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione. Tuttavia, le famiglie hanno riscontrato una sostanziale differenza tra i due sussidi: la somma percepita attualmente è infatti inferiore rispetto a quella erogata dal reddito di cittadinanza. Per questo motivo, alcuni italiani sono costretti a vivere con un assegno più leggero.
Cosa si potrebbe fare allora per aumentare la somma percepita? Secondo gli esperti, sarebbe sufficiente formulare le domande in modo corretto per aggiungere ulteriori 700 euro all’attuale Assegno di Inclusione. Bisogna inoltre ricordare che con il reddito di cittadinanza alcuni italiani riuscivano addirittura a percepire 800 euro al mese, mentre oggi con il nuovo sussidio arrivano soltanto a 500 euro mensili.
Ci sono ad esempio delle famiglie composte da tre persone: due genitori senza un lavoro e un figlio minorenne a carico. Questo ipotetico nucleo familiare vive oggi solamente con due assegni: quello di inclusione e quello unico. Entrambi non superano però le 500 euro al mese. Ad ogni modo, per aumentare la somma percepita si consiglia di percorrere una strada in particolare, soprattutto se si ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Bisognerebbe infatti farsi riconoscere dai servizi sociali e sanitari un’invalidità inferiore al 67%, una dipendenza oppure altre gravi problematiche. In alternativa, i servizi sociali dovrebbe identificare l’individuo, compreso nella fascia d’età 18-59 anni, come un caregiver per minori o per altri familiari invalidi.
In altre parole, come un badante o un accompagnatore di supporto che aiuta una persona nelle faccende quotidiane. In conclusione, l’individuo che è considerato idoneo al lavoro non potrà mai ricevere l’Assegno di Inclusione. Ciononostante, c’è la possibilità che la domanda venga ugualmente accettata, purché all’interno del nucleo familiare ci sia almeno una persona che soddisfi i requisiti per percepire l’assegno di inclusione.
Esiste fortunatamente un altro metodo in grado di aumentare la cifra mensile: unire l’Assegno di Inclusione al Supporto Formazione e Lavoro. Quest’ultima si rivolge infatti a tutti gli occupabili compresi nella fascia di età 18-59 anni. L’iniziativa prevede quindi la possibilità di ricevere 350 euro al mese per 12 mesi, a condizione che l’individuo partecipi ai corsi di formazioni creati dai servizi per l’impiego.
Una famiglia composta da due genitori senza un lavoro e da un bambino a carico, possono perciò percepire l’Assegno di Inclusione da 500 euro destinato al figlio e il Supporto Formazione e Lavoro da 350 euro destinati ai genitori.