Assegno Unico: tanti lo perdono, come correre subito ai ripari

Tanti contribuenti perdono l’Assegno Unico per disinformazione. Cerchiamo di colmare la lacuna per correre subito ai ripari.

L’Assegno Unico è la misura erogata alle famiglie dal 2022 in base alla situazione economica e reddituale. Tanti cittadini perdono i soldi inutilmente, vediamo come evitarlo conoscendo le regole che disciplinano l’aiuto economico.

Perdere l'Assegno unico come evitare
Assegno Unico, perché rinunciare ai soldi? (Abruzzo.cityrumors.it)

La normativa che disciplina l’Assegno Unico va approfondita per evitare di perdere soldi che spetterebbero di diritto. Sappiamo che la misura è dedicata alle famiglie con figli a carico entro i 21 anni oppure indipendentemente dall’età in caso di disabilità. Viene erogata da marzo 2022, quando ha inglobato assegni familiari, detrazioni per carichi di famiglia e altri bonus allora concessi ai nuclei familiari. Calcolando l’ISEE si potrà ottenere l’importo corretto in base alla propria situazione reddituale e patrimoniale.

Nello specifico, le somme erogate nel 2024 vanno da un minimo di 57 euro con ISEE oltre i 45.574,96 euro ad un massimo di 199,40 euro con ISEE fino a 17.090,61 euro. In più ci sono le maggiorazioni concesse al verificarsi di alcune condizioni come entrambi i genitori lavoratori oppure figli disabili presenti nel nucleo. Queste sono le linee guida generali ma bisogna entrare più nello specifico per non rischiare di perdere l’Assegno Unico.

Assegno Unico, niente soldi se non si conoscono le regole che disciplinano la misura

Tanti genitori perdono l’Assegno Unico perché non sanno quali sono le direttive in caso di figlio maggiorenne che lavora. Pensano, nello specifico, di non avere diritto alla misura e, dunque, non ne fanno richiesta oppure non aggiornano le informazioni rischiando che l’INPS faccia decadere il diritto dal beneficio.

Assegno Unico soldi e regole per non perderlo
Figli maggiorenni che lavorano, hanno diritto ai soldi dell’AU (Abruzzo.cityrumors.it)

L’Assegno spetta se i figli entro i 21 anni frequentano un corso di formazione scolastica, partecipano ad un tirocinio formativo, svolgono il servizio civile universale, sono iscritti al Centro per l’Impiego come disoccupati o se svolgono un’attività lavorativa con reddito inferiore a 8 mila euro all’anno.

L’Assegno Unico, quindi, è erogabile ai figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni anche se lavorano pur restando all’interno del citato limite. Condizione necessaria, però, è aggiornare la scheda del figlio al compimento dei 18 anni oppure in caso di variazione dei requisiti.

Per farlo basta accedere al sito INPS tramite credenziali digitali ed entrare nella sezione dedicata all’Assegno Unico. In generale è sufficiente che uno solo dei requisiti citati sia soddisfatto per continuare a ricevere la somma destinata al figlio che, ricordiamo, è minore qualora sia maggiorenne rispetto a quella erogata ai minorenni. Infine, ricordiamo che per ottenere la misura sarà necessario che il figlio sia a carico del genitore.

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