L’INPS mette a disposizione fino a 3.180 euro in aggiunta all’assegno pensionistico. Per ottenerlo, non è necessario l’ISEE.
Poter lasciare finalmente il mondo del lavoro e andare in pensione è il sogno di tantissimi cittadini, soprattutto di coloro che ormai si dedicano da diversi anni alla propria occupazione. Per accedere alla prestazione bisogna rispettare il requisito anagrafico e quello contributivo. Quest’ultimo è uno dei fattori determinanti per quanto riguarda l’assegno percepito dai pensionati che, spesso, ricevono somme considerate da molti basse. Come far per ottenere fino a 3.180 euro extra?
Il sistema pensionistico italiano sta attraversando una crisi che genera preoccupazione tra i cittadini. Di conseguenza, non sorprende il fatto che sempre più persone si domandino se sia possibile ottenere una cifra più alta per quanto concerne l’assegno percepito mensilmente. Sono diversi, infatti, i casi di pensionati che lamentano somme troppo modeste per far fronte alle proprie esigenze.
Un modo per aumentare la pensione ricevuta esiste, sebbene si tratta di un incentivo destinato solamente a coloro che rispettano alcuni requisiti. Grazie ad esso si possono ottenere fino a 3.180 euro, che andranno ad aggiungersi a quanto ricevuto nell’assegno pensionistico. Scopriamo, di seguito, a chi si rivolge la misura in questione.
L’assegno di vedovanza è stato introdotto per venire incontro ai superstiti che hanno dovuto dire addio al proprio coniuge. Perdere il compagno (o la compagna) di una vita è un dolore indescrivibile, che può portare una persona a dover anche fare i conti con difficoltà di natura economica e non solo.
I famigliari di un lavoratore (o un pensionato) deceduto hanno la possibilità di presentare domanda per ottenere la pensione di reversibilità, ossia una forma di sostegno che l’INPS riconosce ai superstiti. L’assegno di vedovanza non è altro che una misura ideata per integrare tale tipologia di pensione.
Può usufruire dell’incentivo il coniuge del lavoratore che è venuto a mancare, a condizione che quest’ultimo sia stato un lavoratore dipendente (del settore privato o pubblico). Il trattamento non viene erogato a chi è rimasto vedovo di lavoratori autonomi e iscritti alla gestione INPS (come ad esempio artigiani e commercianti).
La misura mira a fornire un supporto per coloro che si trovano ad affrontare una situazione di disagio economico, ma anche fisico e psicologico. Per tale ragione, tra i requisiti necessari per beneficiarne troviamo l’invalidità totale e l’inabilità al lavoro al 100% del richiedente. Anche il reddito determina la possibilità di usufruire dell’incentivo: deve essere al di sotto dei 32.148,88 euro.
Come anticipato, l’assegno di vedovanza consente di ottenere fino a 3.180 euro. Nel dettaglio, i percettori riceveranno 52,91 euro al mese per cinque anni. Gli interessati possono presentare domanda dal sito dell’INPS o recandosi presso un Patronato. Esiste, inoltre, la possibilità di richiedere l’assegno insieme alla pensione di reversibilità: chiunque non avesse fatto domanda in passato, potrà ricevere anche gli arretrati fino a cinque anni.