L’Assegno di Inclusione viene erogato dall’INPS ogni mese, ma per settembre ci sono novità: cosa potrebbe accadere?
A partire da gennaio 2024 il vecchio Reddito di Cittadinanza è stato sostituito dall’Assegno di Inclusione. Questa misura economica, voluta dal governo Meloni, è destinata ai nuclei familiari in difficoltà, similmente a quanto accadeva col RdC.
L’ADI viene infatti erogato su base ISEE (fino a un massimo di 9.360 euro) ai nuclei familiari in cui sia presente un minorenne, un over 60, un disabile o un soggetto in posizione di svantaggio iscritto a programmi di integrazione sociale.
Chiunque rientri in almeno uno di questi requisiti, dunque, potrà fare richiesta dell’ADI. Il contributo viene infatti erogato su base mensile a tutti gli aventi diritto, tramite la cosiddetta Carta di Inclusione. Ma per quanto riguarda le date?
Solitamente l’INPS condivide il calendario dei pagamenti di mese in mese, ma si può far riferimento ad alcune linee guida generali applicabili a (quasi) tutti i mesi. In particolare chi percepisce l’ADI per la prima volta otterrà il primo versamento il 15 del mese. Mentre chi riceve l’ADI dalla seconda rata in poi otterrà il pagamento il 27 del mese.
Ma cosa accade quando il 15 o il 27 sono festivi, ad esempio come è successo ad agosto o come succederà domenica 15 settembre? In questi casi i percettori potrebbero ottenere l’accredito in anticipo (come è successo ad agosto) o in ritardo, cioè il primo giorno lavorativo utile successivo al 15 o al 27.
Per il mese di settembre ancora non si hanno dichiarazioni ufficiali da parte dell’INPS. ma si può star sicuri che massimo entro il 16 i primi pagamenti verranno erogati.
Piuttosto bisogna porre l’attenzione su un’importante comunicazione che i percettori di ADI stanno ricevendo tramite messaggio o email. In particolare coloro che hanno fatto richiesta del beneficio sono tenuti a iscriversi nel Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e a sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (PAD).
Questi strumenti hanno lo scopo di inserire nel mondo del lavoro tutti i soggetti idonei, pena la sospensione del trattamento. Chiunque sia tenuto a farlo dovrà presentarsi al proprio Centro per l’Impiego di riferimento, al fine di evitare la sospensione del trattamento o addirittura la cancellazione.
Una volta effettuati i controlli, i cittadini con esito positivo otterranno gli arretrati relativi all’eventuale periodo di sospensione. Mentre gli altri potrebbero perdere il beneficio in modo definitivo.