Lanciano. L’accorpamento della Asl Lanciano Vasto alla Asl di Chieti, operazione portata a termine qualche anno fa, non ha solo portato una boccata di ossigeno alla Asl teatina gravata da bilanci fortemente negativi, ma ha di fatto determinato la sistematica spoliazione, di macchinari e risorse umane, dell’ospedale “Renzetti”.
E’ quanto afferma Ascom Abruzzo, con il presidente regionale Angelo Allegrino. Tale spoliazione è stata dettata non da logiche sanitarie e di distribuzione territoriale ma semplicemente da logiche politiche e campanilistiche che hanno determinato la convergenza della maggior parte delle risorse economiche verso l’ospedale di Chieti. Questo accentramento di risorse ha generato il depotenziamento dell’ospedale di Lanciano, il declassamento della struttura, la riduzione del personale, la mancata nomina dei primari e il taglio dei posti letto. Di fatto ha comportato la chiusura di alcuni reparti come Urologia. A breve lo stesso destino toccherà ai reparti Gastroenterologia e Medicina nucleare. Ridotti nell’operatività i reparti di Oculistica, Pediatria e Cardiologia. Oggi lo storico Ospedale civile “Renzetti” è diventato un Pronto soccorso attrezzato che smista i pazienti verso le altre strutture della Asl, “in primis” verso l’ospedale di Chieti.
“Attenzione quindi – rimarca Ascom Abruzzo – a non aver bisogno di cure urgenti, perché dopo un primo esame al Pronto soccorso vi attende un lungo viaggio in ambulanza verso Chieti. Ci chiediamo a quale filo sia legata la vita di un paziente che arriva al “Renzetti” con un infarto acuto o con un ictus in atto senza sapere che i casi che necessitano di intervento chirurgico non possono essere affrontati presso la struttura alla quale fiducioso si è rivolto. Ci sono medici competenti e preparati, che gestiscono (pur senza nomina) alcuni reparti dell’ospedale come capitani nella tempesta con un’imbarcazione senza motore e senza remi. “Ci sono tante eccellenze tra il personale – rimarca Allegrino – e l’ho potuto constatare, di recente, personalmente” .
Oggi l’ospedale di Chieti e le cliniche private presenti nel territorio teatino assorbono quasi tutte le risorse della sanità pubblica destinate alla Asl Lanciano Vasto Chieti. A questo si aggiunge che a dieci minuti di distanza gli ospedali e le cliniche di Pescara fanno altrettanto. Siamo diventati dei migranti sanitari ed accettiamo tutto rassegnati fino al momento in cui sopraggiunge un’urgenza: in questo caso è fortunato chi vive nel territorio teatino. Crediamo che una Asl efficiente dia a tutti i cittadini le stesse opportunità e per questo riteniamo importante far sentire la nostra voce. Basta tagli a Lanciano, basta criteri di ripartizione che accentrano tutto su Chieti. Chiediamo una sistema sanitario equamente distribuito su tutto il territorio perché la salute deve essere garantita a tutti con pari opportunità.