Scopriamo insieme che cosa cambierà il prossimo anno per quanto riguarda le aliquote irpef. La notizia non è da sottovalutare.
Sono in arrivo cambiamenti da parte del governo Meloni per quanto riguarda le aliquote irpef. Il governo vuole portare a termine gli impegni presi diverso tempo fa sul loro taglio . Ma vi è un problema legato alle scarse risorse disponibili. Inoltre la cancellazione del secondo scaglione per quest’anno è avvenuta con misure temporanee.
Dunque ben presto, con il taglio Aliquote Irpef ne beneficeranno anche i redditi medio alti. Ma adesso vediamo insieme il tutto nel dettaglio. Mi raccomando: presta attenzione a ciò che stiamo per rivelarti può essere molto utile.
Aliquote Irpef, nuovi tagli: i redditi medio-alti ne beneficeranno
Una delle soluzioni sarebbe una riforma delle detrazioni fiscali. Il mancato gettito di oltre 600 sconti concessi ai contribuenti è stimato in quasi 130 miliardi di euro all’anno. Per questo l’esecutivo penserebbe a finanziare il taglio delle aliquote Irpef con la riduzione di detrazioni e deduzioni per almeno una decina di miliardi.
Quest’anno a pagare meno tasse sono coloro con redditi superiori ai 15.000 euro all’anno. Invece per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro vi è applicata un’aliquota Irpef del 23%, anziché del 25%. Ciò porta un risparmio d’imposta massimo di 260 euro per chi guadagna da 28.000 euro a salire.
I redditi sopra 50.000 euro invece potranno perdere però diversi benefici. Quest’ultimi hanno applicato una franchigia di 260 euro sulle rispettive detrazioni. Dunque il taglio delle aliquote Irpef riguarderà certamente i redditi medio-alti. Ad oggi, questi sono le percentuali sugli scaglioni:
- 23% fino a 28.000 euro
- 35% tra 28.001 e 50.000 euro
- 43% sopra 50.000 euro
La riduzione del carico fiscale avviene in questi modi: attraverso il taglio delle aliquote Irpef; l’ampliamento di uno scaglione dei redditi; un mix delle due misure precedenti. Inoltre qualora il governo abbassasse l’aliquota Irpef del 35%, sarebbero 10 milioni i contribuenti coinvolti dalla riforma. Chi dichiarerà 50.000 euro, rispetto ad oggi verserebbe allo stato 220 euro in meno per un’aliquota inferiore al 35%.
Se si parte da aliquote più basse si rischierà di perdere qualche sconto in busta paga. Questo è tutto quello che c’è da sapere in merito, ma per maggiori dettagli in merito non ci resta che attendere ulteriori informazioni ufficiali da parte dei vertici del governo. Per qualsiasi tipo di dubbio rivolgiti sempre ad un esperto del settore o al Caf che segue le tue pratiche.
