La provincia di Chieti è la maglia nera in regione e si classifica, addirittura, penultima in Italia, per la mole dei finanziamenti concessi dagli istituti di credito alle imprese locali nel lasso di tempo compreso tra settembre 2012 e settembre scorso. Questo dice un’indagine condotta dall’Ufficio studi di Confartigianato che ha analizzato con attenzione una serie di dati forniti da Banca d’Italia. Ebbene, in un solo anno, la quantità di erogazione del credito alle imprese è letteralmente in picchiata. I finanziamenti alle aziende sono diminuiti del 15,1% nella provincia di Chieti contro una media regionale del -10%. Non basta. Il dato provinciale, in Italia, è migliore solo della provincia di Trieste dove il crollo dei crediti concessi dalle banche alle imprese ha toccato il -15,5%. Scorgendo la relazione dell’Ufficio studi di Confartigianato, poi, si evince che la diminuzione del credito erogato dalle banche alle imprese nelle altre province abruzzesi è di gran lunga inferiore al dato negativo fatto segnare dalla provincia di Chieti. Basti pensare che il segno meno si è fermato al 5,5% nella provincia di Pescara e all’8,8% in provincia di Teramo. Sta peggio L’Aquila con un -9,1% lontano anni luce, comunque, dal -15,1% riscontrato a Chieti e provincia. Entrando nel dettaglio del dato provinciale emerge come le imprese con meno di 20 addetti abbiano subito un -4,6% di finanziamenti rispetto allo scorso anno con il dato che si impenna fino ad un eloquente -17,9% per le imprese con più di 20 dipendenti a libro paga. In virtù di questi numeri si spiega come le imprese con meno di 20 addetti abbiano beneficiato del 23,6% del totale del credito erogato dalle banche tra settembre 2012 e settembre 2013.
“E’ chiaro – afferma Daniele Giangiulli, direttore di Confartigianato – che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza del credito che colpisce maggiormente le imprese di grandi dimensioni. Bisogna subito voltare pagina perché le cooperative di garanzia delle associazioni fanno quello che possono per supportare le imprese ma non possono sostituirsi alle banche. Ci sono istituti di credito sensibili alle problematiche della categoria, specie alcune banche locali, ma occorre una politica nazionale in grado di facilitare l’accesso al credito delle imprese.” In compenso i tassi di interesse sono scesi, tra giugno 2012 e giugno 2013, dello 0,47%. “Una magra consolazione -dice Giangiulli- considerando la stretta creditizia registrata”.