Chieti. La web economy è una rivoluzione tecnologica ma è soprattutto culturale e filosofica. Questo il messaggio finale dell’incontro di presentazione di oggi, 28 giugno, presso la Camera di Commercio di Chieti, del progetto nazionale “Distretti sul web”, sviluppato da Google e Unioncamere con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, per favorire la digitalizzazione di 20 distretti industriali italiani e far conoscere alle imprese le opportunità offerte dal web.
L’iniziativa, che vede coinvolta l’Ente camerale teatino, ha lo scopo di accompagnare le imprese del distretto tessile della Maiella, e più in generale le imprese tessili abruzzesi, in un processo di innovazione e crescita, fornendo una consulenza gratuita, concreta e mirata per aumentare la propria competitività grazie al web. I relatori hanno fornito un quadro completo dell’iniziativa. Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti, nel suo intervento di saluto, ha rimarcato il ruolo positivo che il web ha per l’economia e come l’Italia, soprattutto come attrattore per il Made in Italy. Presentando alcuni dati sull’export del primo trimestre 2013, Di Lorenzo ha illustrato come l’export per il settore tessile in Abruzzo può colmare il deficit del fatturato originato dagli ordini interni ed il web è una piattaforma di scambio e conoscenza non solo per coloro che hanno un proprio marchio, ma anche in ottica business. Domenico Mauriello, responsabile Centro Studi Unioncamere, collegato in web conference, ha spiegato le ragioni che hanno spinto Unioncamere a promuovere il progetto, alla luce delle caratteristiche evolutive dei distretti. Sono 20 i distretti coinvolti, ma il progetto è aperto a tutte le realtà produttive regionali. I dati in calo del tessile sono comuni per diversi distretti italiani; la differenza la fa la duplice strategia “web-estero”. Diego Ciulli Public Policy and Government Relations di Google (anch’egli in web conference) ha presentato il progetto e le motivazioni che hanno spinto Google a promuoverlo, con un focus specifico sulle opportunità del web per le piccole e medie imprese. Non si può parlare oramai di internet economy, ha spiegato Ciulli, in quanto oggi il web è una piattaforma reale delle imprese e dei territori. Occorre sostenere la cultura della digitalizzazione tra le pmi italiane in quanto i consumatori sono pronti, invece le imprese mostrano un ritardo troppo grande; le opportunità sul web sono anche per i soli aspetti organizzativi, basti pensare agli effetti positivi del cloud. Sono interventi all’incontro: Fabrizio Montepara, Presidente del Consorzio di Sviluppo della Maiella, coordinatore del distretto tessile della Maiella, che ha rappresentato la debolezza del sistema produttivo tessile del distretto della Maiella, tipicamente contoterzista. Alcune imprese del distretto, in controtendenza, stanno investendo ampliando il fronte dell’attività con marchi propri; Francesco Mancini, Vice presidente del Consorzio Moda Inn, Polo di innovazione della filiera Moda, ha presentato la mission del polo di innovazione, le azioni intraprese e gli obiettivi da raggiungere, in particolare sul tema dell’internazionalizzazione anche con la realizzazione di una piattaforma di e-commerce sotto il marchio Moda-Inn ed altre iniziative di commercializzazione.
Giusy Fratta, responsabile del progetto per Chieti, infine, ha presentato i dati principali sull’internet economy e le opportunità che il web può offrire alle piccole e medie imprese in termini di produttività, occupazione e internazionalizzazione. Con le prime azioni di comunicazione, già alcune aziende tessili hanno chiesto di aderire al progetto. Realizzeremo seminari di approfondimento, con le realtà aggregative del settore tessile, con le associazioni di categoria e poi direttamente con le imprese, che verranno affiancate per creare o rafforzare la propria presenza online, tramite soluzioni quali siti internet, e-commerce, presenza sulle mappe o creazione di profili social. Interessante il dibattito con le imprese presenti, sia del tessile che di altri, soprattutto web agency che incontrano difficoltà a prospettare strategie di presenza sul web più organiche al solo sito web o pagina facebook.