Secondo i dati della Confcommercio del Codacons: “il redditometro e’ sballato, non solo perche’ si basa sulla famosa media del pollo di Trilussa, ma perche’ e’ impostato sui dati vecchi dei consumi delle famiglie del 2011, ormai decisamente superati dal crollo record della domanda registrato nel 2012″.
L’attenzione viene posta soprattutto sulla soglia del 20% che se superato vede l’intervento del Fisco, il Codacons si spiega così:”Insomma la tolleranza prevista dall’Agenzia delle entrate del 20% rischia, di non essere sufficiente a compensare queste discrepanze. E’ credibile, ad esempio, come ritiene il Fisco, che, con la crisi attuale, una famiglia italiana di 3 persone continui mediamente a spendere in un anno 1520,16 euro di abbigliamento e 504,72 in calzature quando i dati di oggi registrano un crollo in quantita’ del 3,6% e del 2,2% in valore? – continua il Codacons- Ma il Fisco sa quanti italiani quest’anno hanno dovuto rinunciare alle vacanze? Ma chi ce li ha – si domanda il Codacons – questi soldi dopo aver pagato l’Imu, l’aumento dell’Iva, il bollo auto e le accise sulla benzina?”