Industria 4.0, il Polo Automotive capofila di un progetto per riqualifica competenze lavoratori

Santa Maria Imbaro. Quali sono le ‘nuove’ competenze necessarie per la rivoluzione portata da Industria 4.0 e come possono essere trasferite alle aziende automotive, al management ma, soprattutto, alla forza lavoro?

Si è parlato di questo nel workshop di presentazione del progetto AUTO 4.0 – Understanding and Achieving Automotive Training Outcomes 4.0., ospitato martedì 7 novembre presso la sede del Polo Innovazione Automotive a Santa Maria Imbaro.

IAM (Innovazione Automotive e Metalmeccanica), che è soggetto gestore del Polo Automotive, è infatti il capofila di un progetto europeo nell’ambito del programma Erasmus +. Un progetto che coinvolge 8 partner (italiani, spagnoli, tedeschi e inglesi) tra cluster del settore automotive, VET provider e sistemi formativi, orientato proprio a sviluppare e testare un metodo che consente di chiarire le competenze chiave e i job profile 4.0 che saranno utilizzati dalle imprese dei cluster automotive coinvolti.

Nel corso del workshop, moderato da Fabrizio Coccetti de “ilmiolavoro” (uno dei partner coinvolti), oltre alla presentazione dei dettagli del progetto, sono stati forniti spunti interessanti sul ‘fenomeno’ Industria 4.0. In particolare, i relatori hanno ‘sfatato il mito’ che vede Industria 4.0 come una sorta di catastrofe che toglierà lavoro alle persone.

“Industria 4.0 – ha per esempio chiarito Georg Spottl, professore dell’Università di Bremen e autore di diversi studi e ricerche sul tema – porterà dal 20 al 30% di posti di lavoro in più per i lavoratori specializzati”.

Anche il presidente del Polo Automotive, Giuseppe Ranalli, ha fornito un’interessante visione di Industria 4.0, sottolineando come si siano diffuse due visioni contrapposte ed entrambe errate: da un lato il fronte dei ‘detrattori’, che ritengono questa quarta rivoluzione industriale una sorta di ‘ecatombe’ dei posti di lavoro; dall’altro lato quello di chi pensa che le tecnologie risolveranno tutto. “E’ invece molto importante – ha detto Ranalli – la questione delle soft skills: si sono rotti gli schemi ma i giochi non sono fatti. Quello che vogliamo costruire, e come costruirlo, lo decidiamo noi”.

La chiave di volta è proprio la qualifica e riqualifica delle competenze dei lavoratori, ma anche di job profile più alti. E proprio a questo scopo mira il progetto Auto 4.0, che avrà una ricaduta diretta sul territorio abruzzese, attraverso attività di training e re-training dentro le aziende del settore automotive.

Nel corso del workshop, si è svolta anche una tavola rotonda che ha messo a confronto il sistema delle imprese con quello della formazione (presenti, tra gli altri, il presidente della Fondazione ITS Sistema Meccanica) e il sistema delle organizzazioni datoriali e sindacali (Confindustria, Cgil, Cisl e Uil).

E’ proprio con il coinvolgimento delle diverse ‘parti’, infatti, che l’industria automotive può essere pronta rispetto ai cambiamenti portati da Industria 4.0.

Quello ospitato in Abruzzo è stato il kick off meeting del progetto Auto 4.0 e ha visto la presenza di tutti i partner del progetto. Prima del workshop divulgativo, i partner hanno visitato l’area della Val di Sangro e l’azienda Tecnomatic del presidente del Polo, Giuseppe Ranalli, dove – tra simulazioni con la realtà virtuale e visite allo stabilimento produttivo – hanno toccato con mano come si fa, concretamente, Industria 4.0.

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